Minacce di morte a Cisint, il radicalizzato espulso: “Non mollo di un millimetro, Italia deve difendersi” (VIDEO)
Con un lungo video diffuso sui social, l’europarlamentare Anna Cisint è tornata a parlare dopo le gravi minacce di morte ricevute nelle scorse settimane. Il cittadino bengalese ritenuto responsabile, già protagonista di gesti e dichiarazioni intimidatorie, è stato espulso e rimpatriato in Bangladesh grazie a un’operazione congiunta delle forze dell’ordine coordinate dal Questore di Gorizia, dal Prefetto e dalla Polaria di Venezia.
Cisint ha ringraziato pubblicamente chi l’ha sostenuta in questi giorni difficili: «Grazie, grazie di vero cuore per la vicinanza, l’affetto, i messaggi che mi sono arrivati da tantissime persone. Nei momenti difficili sapere di non essere soli conta tantissimo».
«Un’operazione rapida ed efficace»
L’europarlamentare ha voluto sottolineare soprattutto l’impegno delle istituzioni e delle forze dell’ordine: «Il ringraziamento principale va al Questore, al Prefetto e a tutta la Polizia. Hanno fatto un’operazione molto importante, che dà un messaggio sano a tutto il Paese: si può espellere chi delinque e chi rappresenta un pericolo per i cittadini».
Secondo Cisint, l’uomo non era solo un pericolo per lei personalmente, ma per la comunità: «Chi arriva a dire “voglio tagliare la gola alla Cisint” davanti al municipio, chi strappa i cartelli che vietano di entrare a volto coperto negli edifici pubblici, chi non rispetta le nostre leggi, non può restare qui».
«La mia battaglia iniziata anni fa»
Nel suo intervento, l’ex sindaco di Monfalcone ha ripercorso le tappe della sua battaglia politica: «Anni fa mi davano della razzista e della xenofoba, ma io raccontavo solo quello che vedevo. Abbiamo chiuso tre moschee abusive, abbiamo vietato il velo integrale negli edifici comunali: scelte confermate dai giudici. Era necessario difendere la nostra identità e i nostri valori».
Cisint ha ribadito di non volersi fermare: «Non arretro di mezzo millimetro, anzi rilancio. Lottiamo contro le spose bambine, contro l’imposizione della sharia, contro chi vuole sovvertire la nostra democrazia. L’Italia deve avere la schiena dritta».
La polemica politica
Nel video non è mancato un duro attacco all’opposizione, criticandone le dichiarazioni: «Invece di dire ‘brave forze dell’ordine’, ha affermato che bisognava processarlo qui. Ma noi non possiamo tenerci tutta la feccia che non rispetta le nostre leggi. Espellere chi rappresenta un pericolo è stata la scelta giusta».
E ha concluso con fermezza: «Quell’uomo oggi è in Bangladesh, non può tornare. È merito di un’azione rapida e intelligente dello Stato. Io continuerò a combattere per il nostro Paese, senza paura».
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