750mila euro dai fondi Maseri per giovani ricercatori in Cardiologia

750mila euro dai fondi Maseri per giovani ricercatori in Cardiologia

Oltre 750 mila euro investiti in supporto alla formazione e alla sperimentazione clinica e preclinica in cardiologia, tra cui tre borse di dottorato UniTS in cardiologia molecolare, un assegno di ricerca (RTDA), in supporto a periodi di formazione in centri internazionali di eccellenza all'estero, rimborsi per l’iscrizione a master di secondo livello e a congressi scientifici internazionali di alto profilo. Durante le prime tre annualità di esercizio (2023–2025) del fondo privato lasciato dal professor Attilio Maseri, cardiologo e filantropo, sono state queste alcune delle voci in cui sono state investite le risorse relative.

 

A gestire il fondo, dedicato alla ricerca cardiovascolare, è l’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano-Isontina (ASUGI); il coordinamento delle attività di ricerca è affidato al Prof. Gianfranco Sinagra, Direttore della Cardiologia di Trieste. La governance tecnico-finanziaria ASUGI è invece coordinata da Federica Berni, Matteo Dal Ferro e Riccardo di Lenardo.

 

Tra le iniziative di maggior rilievo spicca il progetto internazionale con il St George’s Hospital di Londra, che indaga le cause genetiche e strutturali della morte cardiaca improvvisa giovanile. Avviato nel 2025, prevede un dottorato clinico triennale alla St George’s University e coinvolge i gruppi di Trieste e Londra, grazie a un co-finanziamento complessivo di oltre 480mila euro (di cui 290mila coperti con fondi Maseri). La collaborazione unisce 3.000 pazienti con cardiomiopatie arruolati a Trieste ad oltre 8.000 casi autoptici raccolti a Londra. L’obiettivo è migliorare la prevenzione attraverso approcci molecolari avanzati, come i punteggi poligenici di rischio (PGS).

 

Un altro progetto (sostenuto con 86mila euro), è in collaborazione con l’IRCCS San Raffaele di Milano e - per dirla in termini tecnici - mira a esplorare il ruolo della apoptosi nelle aritmie associate a cardiomiopatia infiammatoria, integrando biopsie umane, modelli murini e cardiomiociti derivati da cellule staminali.

 

Le risorse sono state, comunque, utilizzate anche per premialità per meriti scientifici ai giovani ricercatori - alla cui formazione Maseri aveva rivolto molta attenzione - ed a forme di supporto amministrativo e legale per una gestione sempre più efficiente e rigorosa.

 

Se la ricerca ha difficoltà proprio nel reperire risorse, "i fondi Maseri - spiega il prof. Sinagra - sono un motore lungimirante per la crescita della medicina traslazionale, che coniuga ricerca d'avanguardia, eccellenza clinica, formazione, riconoscimento al merito dei giovani e risposta ai bisogni dei malati. Grande riconoscenza ed un contributo sostanziale al posizionamento di Trieste tra i poli scientifici di riferimento a livello internazionale in ambito cardiovascolare".