Un anno di Urban Center a Trieste: a vele spiegate nell’innovazione. In arrivo nuovi insediamenti

Presentate oggi nella sede dell’Urban Center di Corso Cavour le numerose attività svolte dalla struttura nell’ambito dello sviluppo dell’innovazione a un anno dall’inaugurazione. In particolare riguardo alla progettualità complessiva espressa dal RTI (Raggruppamento Temporaneo d’Impresa) e le comprovate esperienze, capaci di valorizzare l’ecosistema della ricerca, dell’industria e della finanza a supporto di startup e imprese innovative, con uno sguardo attento alla creazione di sinergie con il territorio. 
 
A introdurre l’incontro, il vicesindaco Serena Tonel e l’assessore comunale all’Innovazione tecnologica e transizione digitale Michele Lobianco con l’ing. Lorenzo Bandelli, Responsabile Unico del Procedimento (RUP) degli interventi presso l’Urban Center.
 
“L’Amministrazione comunale ha voluto creare questo spazio per promuovere l’innovazione tecnologica – afferma il Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza – e l’attività finora portata avanti dall’Urban Center dimostra che sta dando ottimi risultati e che è sempre più importante continuare in questa direzione progredendo nell’innovare, in stretta collaborazione con le realtà territoriali”. 
 
Serena Tonel ricorda che “È ormai imminente anche la pubblicazione della graduatoria del bando di finanziamento delle imprese BioHighTech e HighTech che il Comune ha lanciato quest’estate e che vale 2 milioni di euro. Una quarantina di imprese esistenti e nuove avranno la possibilità di rafforzare la propria posizione sul mercato ed essere più competitive a beneficio della città e dei suoi cittadini”. “L'Urban Center di Trieste rappresenta la sfida del presente per vincere quella futura su tutto ciò che è creatività, intelligenza scientifica e prospettiva”.
 
Michele Lobianco sottolinea che L'Urban Center è un luogo che si è voluto creare quale punto di riferimento essenziale che persegue l’interesse collettivo nel raggiungimento della democrazia digitale, dove cogliere tutte le opportunità. Ricordando Steve Jobs, mi piace definirlo il ‘garage della Silicon Valley’ della nostra splendida Trieste, esempio costante e coerente di città della scienza. E’ la sfida del presente per il futuro, come dire già fra dieci minuti, in cui crede fermamente il Comune di Trieste. Buon vento a tutti, a vele spiegate nell’innovazione”. 
 
Altri importanti risultati, è stato detto, sono stati raggiunti dal volto digitale dell’Urban Center di Trieste, ovvero il sito (www.urbancentertrieste.it), visitato da oltre 4.500 utenti e con circa 26mila visualizzazioni, e il canale social LinkedIn dedicato che, seppure ancora in fase di crescita, ha raggiunto con i suoi contenuti oltre 11mila visualizzazioni.
A fronte di questi risultati, l’Urban Center di Trieste si connota quale esempio virtuoso e riuscito di collaborazione tra soggetti pubblici e privati per la realizzazione di un hub di innovazione capace di attrarre soggetti provenienti da molteplici contesti con diverse focalizzazioni e approcci, locali, nazionali e internazionali, con l’ambizione di favorire l’imprenditorialità, l’innovazione e l’open innovation sul territorio, nonché di accrescere il tessuto economico locale. Aver dato vita all’Urban Center aggiunge a Trieste, città della Scienza, un punto di riferimento per l’innovazione in Italia, proiettato verso l’est-europeo, che nei prossimi anni potrà offrire opportunità di integrazione, sinergia e sviluppo al mondo dell’innovazione e delle startup nei settori BioHighTech e Digital HighTech. 
Lorenzo Bandelli ha poi ribadito la nascita dell’iniziativa e il progressivo sviluppo: Il 24 novembre 2020, a Trieste, alla presenza delle Autorità Comunali, è stata data ufficialità all’aggiudicazione della gara per la selezione del soggetto a cui affidare i servizi di gestione e animazione dell’Urban Center di Trieste, l’hub d’innovazione nel cuore della città finanziato con fondi europei attraverso il Programma Operativo Regionale – POR FESR della Regione Autonoma FVG, che è risultato essere il Raggruppamento Temporaneo d’Impresa (RTI) costituito da Bio4Dreams (capofila), Biovalley Investments (ora e di seguito Biovalley Group), il Polo Tecnologico di Pordenone (ora e di seguito Polo Tecnologico Alto Adriatico) e RnBGate. Elemento determinante nella valutazione della proposta del gruppo è stata la progettualità complessiva espressa dal RTI e le comprovate esperienze, capaci di valorizzare l’ecosistema della ricerca, dell’industria e della finanza a supporto di startup e imprese innovative, con uno sguardo attento alla creazione di sinergie con il territorio. Il tutto sostenuto dall’endorsement entusiastico di oltre 40 enti locali, regionali, nazionali e internazionali (che oggi sono diventate 43), parte attiva del progetto, attraverso il loro coinvolgimento nelle attività di animazione del centro. Tolti gli ormeggi il 15 marzo 2021 con l’inaugurazione in loco, alla presenza delle Autorità Regionali e Comunali e dei rappresentanti del RTI affidataria dei servizi di gestione e animazione, il “vascello” dell’Urban Center di Trieste ha salpato e preso il largo. A un anno di distanza il centro naviga a vele spiegate. Hanno infatti preso vita due dei tre filoni di animazione, quello dei FabLab, laboratorio che mette a disposizione e alla portata di tutti tecnologie di fabbricazione innovative (stampanti e scanner 3D, plotter, termo-formatori e piattaforme Arduino), e quello della contaminazione funzionale, con attività dedicate a far incontrare e dialogare il mondo dell’innovazione, ovvero player industriali, investitori, hub d’innovazione e tutti gli attori del trasferimento tecnologico nei settori BioHighTech e Digital HighTech. In 9 mesi di attività l’Urban Center di Trieste ha visto la realizzazione di: - 89 eventi per l’area di contaminazione funzionale, di cui 64 coordinati da Bio4Dreams, 14 da Biovalley Group, 6 dal Polo Tecnologico Alto Adriatico, 2 da RnBGate e 3 cross-organizzati; - 27 eventi per l’area di FabLab, organizzati dal Polo Tecnologico Alto Adriatico.* Grazie a questi eventi l’hub ha registrato la partecipazione di un totale di circa 4.300 persone, delle quali quasi 900 in presenza e 3.400 da remoto. La preponderanza di partecipazione digitale è il risultato delle restrizioni intercorse nel periodo dovute alla pandemia di COVID-19 che ha spinto – e in taluni casi costretto – gli organizzatori a preferire modalità di evento ibride (phygital) o interamente da remoto, consentendo però in tal modo di mantenere attivo l’Urban Center anche nei periodi di restrizioni più severe che hanno interessato il territorio triestino, in particolare nei mesi di marzo, aprile e maggio 2021. Se l’Urban Center nasce con lo scopo di fare da ponte e da crocevia tra mondi e linguaggi diversi – tra impresa, ricerca, cittadinanza, pubblico e privato – possiamo dire, dopo questo primo anno di attività, di essere sulla strada giusta per raggiungere l’obiettivo di avvicinare la cittadinanza alle tematiche inerenti all’innovazione e l’impresa nei settori BioHighTech e Digital HighTech. Un evento su quattro è stato organizzato per il pubblico professionale, coinvolgendo istituzioni, università, enti di ricerca ed enti locali di rilievo non solo regionale, ma anche nazionale e internazionale. Tra questi ricordiamo la presentazione del VII Rapporto sulla bioeconomia in Europa, della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo in collaborazione con il Cluster della Bioeconomia circolare SPRING e Federchimica Assobiotec; l’EuroBioHighTech, appuntamento annuale di networking tra realtà innovative del settore della sanità intelligente (smart health); il Bio4Dreams Startup Meetup, evento di networking e sinergie tra startup e stakeholder negli ecosistemi d’innovazione. Numerosi sono stati gli eventi rivolti al cittadino (quasi l’80%) a partire dai più piccoli, con la serie di eventi organizzati dalla Fondazione Pietro Pittini, laboratori per avvicinare i giovanissimi alle materie STEM; passando per eventi di connessione tra arte e scienza, come quelli sull’innovazione nel mondo museale a cura di RnB4Culture; per arrivare al “Trieste Citizen Accelerator AAL 2021 – Healthy & Happy over 65”, una due-giorni di hackathon per trovare soluzioni innovative e tecnologiche a solitudine e a isolamento negli anziani, fattori aggravati alla pandemia. Al loro fianco la serie di laboratori del FabLab, che hanno coinvolto grandi e piccoli nella scoperta e messa in pratica delle tecnologie di fabbricazione più innovative. “Ormai l’ultimo tassello ancora da completare del progetto del Comune di Trieste è il bando di insediamento delle imprese BioHighTech e HighTech al secondo piano dell’Urban Center che sicuramente contribuirà e potenzierà il valore e l’importanza della struttura in città – ha detto Bandelli -. Si tratta appunto di una delle ultime gare da espletare per l’utilizzo dei 4,4 milioni di euro dei fondi POR FESR 2014-2020 del progetto del Comune di Trieste. Di cui, a oggi, sono stati impegnati più di 2 milioni e certificati alla Commissione Europea più di un milione di euro” . Altri importanti risultati sono stati raggiunti dal volto digitale dell’Urban Center di Trieste, ovvero il sito (www.urbancentertrieste.it), visitato da oltre 4.500 utenti e con circa 26mila visualizzazioni, e il canale social LinkedIn dedicato che, seppure ancora in fase di crescita, ha raggiunto con i suoi contenuti oltre 11mila visualizzazioni.
A fronte di questi risultati, l’Urban Center di Trieste si connota quale esempio virtuoso e riuscito di collaborazione tra soggetti pubblici e privati per la realizzazione di un hub di innovazione capace di attrarre soggetti provenienti da molteplici contesti con diverse focalizzazioni e approcci, locali, nazionali e internazionali, con l’ambizione di favorire l’imprenditorialità, l’innovazione e l’open innovation sul territorio, nonché di accrescere il tessuto economico locale. Aver dato vita all’Urban Center aggiunge a Trieste, città della Scienza, un punto di riferimento per l’innovazione in Italia, proiettato verso l’est-europeo, che nei prossimi anni potrà offrire opportunità di integrazione, sinergia e sviluppo al mondo dell’innovazione e delle startup nei settori BioHighTech e Digital HighTech.