L’assessore alla sicurezza cittadina, Caterina De Gavardo, ha presentato le modifiche al regolamento di polizia urbana
La Giunta comunale nella seduta di ieri (10 novembre 2025), ha approvato la proposta di modifica di alcuni articoli del Regolamento di Polizia Urbana del Comune di Trieste.
L’intervento nasce dall’esigenza di aggiornare un testo che deve essere adeguato ai cambiamenti della città e alle nuove esigenze di convivenza civile.
L’obiettivo è rendere il regolamento più chiaro, efficace e coerente con il contesto attuale, permettendo alla Polizia Locale di operare con maggiore incisività, soprattutto nelle situazioni di degrado urbano che più incidono sulla qualità della vita dei cittadini.
Oggi le modifiche sono state presentate nel corso di una conferenza stampa alla presenzadell'assessore alle Politiche della sicurezza cittadina, Caterina de Gavardo, del Comandante della Polizia Locale, Walter Milocchi, del Presidente della VI Commissione e consigliere comunale, Salvatore Porro, del consigliere comunale, Massimo Codarin e del consigliere circoscrizionale Ignazio Vania.
“Le modifiche nascono da proposte concrete dei consiglieri qui presenti, Porro, Codarin e Vania a cui si aggiunge una proposta di cui si è fatto promotore il Sindaco. Queste proposte saranno dapprima vagliate dalle Circoscrizioni e poi arriveranno in Consiglio Comunale per la successiva ed eventuale approvazione”, ha spiegato l'assessore Caterina de Gavardo.
“ Il Regolamento di Polizia Urbana vigente risale al 2017 e poi ha subito modifiche nel 2018 e nel 2023 e ora si appresta ad essere in alcune sue parti modificato. Il Regolamento rappresenta uno strumento fondamentale per garantire una convivenza civile e ordinata nella nostra città. È un documento dinamico, flessibile e adattabile, che deve evolversi di pari passo con la città stessa, seguendone i cambiamenti e le esigenze in continua evoluzione.”
“La prima modifica riguarda l'art. 1 “Finalità del regolamento” a cui viene aggiunto il comma 1bis, che prevede la possibilità di attivare lo strumento importantissimo di cittadinanza attiva, quale il controllo di vicinato.”
“Questo strumento è già stato sperimentato con successo in diverse città italiane e, grazie a questa modifica, potrà essere attivato anche a Trieste.”
“Il consigliere circoscrizionale Vania si è fatto promotore dell'iniziativa, nata su impulso diretto dei cittadini. La richiesta, infatti, è partita dalle persone che vivono quotidianamente il territorio e che desiderano contribuire in modo attivo al miglioramento della sicurezza e del decoro urbano.”
“L’iniziativa prevede l’introduzione di nuove figure, cittadini volontari che, animati da senso civico e spirito di comunità, agiranno come “sensori” o “sentinelle del territorio”, mantenendo un contatto diretto e privilegiato con le Forze dell’Ordine.
Qualora il Comune di Trieste decida di attivare concretamente questo progetto, sarà definito unprotocollo d’intesa con la Prefettura e la Questura. Tale protocollo stabilirà le caratteristiche, i percorsi di formazione eventualmente necessari, la possibile individuazione di un coordinatore e l’inquadramento istituzionale dei loro ambiti di attività. È importante sottolineare – ha continuato la de Gavardo - che queste persone non avranno alcun ruolo operativo o sostitutivo delle Forze dell’Ordine: si tratta semplicemente di cittadini che, nel loro tempo libero, mettono a disposizione attenzione e disponibilità per accogliere segnalazioni, fornire informazioni e fungere da punto di riferimento per la comunità.”
“Gli altri cambiamenti proposti riguardano l’articolo 9 del Regolamento, relativo ai comportamenti vietati. Anche questo aggiornamento nasce dall’esigenza di avere uno strumento che proceda di pari passo con l’evoluzione della città, accompagnandone la crescita, in particolare quella che Trieste sta vivendo negli ultimi anni, soprattutto in ambito turistico. È importante che lo sviluppo e la vitalità della città non si trasformino in elementi di criticità, ma siano invece gestiti in modo equilibrato, a tutela della qualità della vita, del decoro urbano e della convivenza civile.”
L'assessore de Gavardo ha evidenziato come negli ultimi anni a seguito del crescente turismo in città, “ sia sempre più frequente l’utilizzo dicassettine di sicurezza per la custodia di oggetti o chiavi (le cosiddette keybox), fissate agli arredi pubblici o urbani.”
Per questo motivo si è ritenuto opportuno inserire, tra i comportamenti vietati dal Regolamento, anchel’aggancio di keybox agli arredi urbani, assimilando tale pratica a quanto già previsto per l’installazione di lucchetti o altri dispositivi similari.
“Si è inoltre ritenuto opportuno precisare in modo più puntuale le disposizioni relative all’abbigliamento indecoroso e all’esposizione di nudità. In particolare, il nuovo testo del Regolamento specifica il divieto di circolare a torso nudo in città, così da garantire il rispetto del decoro urbano e della civile convivenza nei luoghi pubblici. I proponenti di questi due cambiamenti sono Codarin e Porro per esposizione nudità.“
“L’ultima variazione proposta proviene dal Sindaco ed era già stata oggetto di confronto, alcuni mesi fa, all’interno del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica prevede l’ampliamento delle aree cittadine nelle quali è applicabile il D.A.C.U.R. (Divieto di Accesso alle Aree Urbane),comunemente conosciuto come Daspo urbano. Si tratta di una misura che comporta l’allontanamento obbligatorio di soggetti che abbiano tenuto comportamenti contrari al decoro o alla sicurezza pubblica, limitandone temporaneamente la possibilità di circolazione o di accesso a determinate zone della città. L’obiettivo è tutelare la vivibilità degli spazi pubblici e garantire una maggiore sicurezza per tutti i cittadini. Il Regolamento di Polizia Urbana prevede già alcune aree della città in cui le Forze dell’Ordine possono applicare il D.A.C.U.R., ma con questa modifica si propone di ampliare il perimetro di applicazionedello strumento. In particolare, si intende estendere il provvedimento al litorale, da Ausonia a Piazza Libertà, e all’area compresa tra Via Grilz e il Bivio. Alla luce delle esperienze maturate e delle valutazioni condivise con le autorità competenti, si è ritenuto opportuno includere anche la zona della città che va da Piazza Libertà a Via Grilz, così da consentire a tutte le Forze dell’Ordine di disporre di un quadro d’intervento più ampio e coerente, volto a tutelare la sicurezza e la vivibilità degli spazi pubblici”, ha concluso lade Gavardo.
Il Comandante della Polizia Locale, Walter Milocchi ha sottolineato come per quanto riguarda il tema del vicinato “Trieste si colloca tra le città pioniere nell’applicazione di strumenti di questo tipo.”
“La modifica all'art. 9 bis 'Zone di particolare rilevanza dove opera l’ordine di allontanamento, viene modificato parzialmente il comma 2 di cui l’Assessore ha già discusso la questione in Prefettura e si è ritenuto opportuno uniformare e ampliare le zone di applicazione del Daspo urbano, estendendole da piazza Libertà fino alla Pineta di Barcola, che fino ad oggi non rientravano nell’area soggetta a questo provvedimento.”
“Nelle aree interessate, i comportamenti vietati consentono alle Forze di Polizia di ordinare l’allontanamento delle persone fino a un massimo di 48 ore, in modo da tutelare la sicurezza, il decoro e la vivibilità degli spazi pubblici. In caso di inosservanza – ha concluso Walter Milocchi - è prevista la possibilità di segnalazione al Questore, il quale può applicare il divieto di accesso e di frequentazione per un periodo compreso tra sei mesi e un anno, nei confronti di soggetti che abbiano violato le regole.”