Federalberghi Trieste: “Overtourism? Una sensazione, non un dato oggettivo” (VIDEO)
Nel corso della diretta serale di Trieste Cafe, condotta dal direttore Luca Marsi, è intervenuto il presidente di Federalberghi Trieste, Maurizio Giudici, per una lunga intervista sullo stato del turismo in città, tra bilanci di fine stagione, prenotazioni natalizie, polemiche sui prezzi e prospettive future.
“Novembre resta un mese di passaggio, ma con il bel tempo i numeri tengono”
Giudici ha spiegato che novembre è tradizionalmente un mese “cuscinetto”, ma che quest’anno, grazie al clima mite e al traino di eventi come la Barcolana e la visita della nave Trieste, le presenze turistiche sono rimaste buone:
«Il mese di novembre resta di transizione, ma quest’anno le presenze sono solide. Dopo il ponte dei Morti vediamo una flessione fisiologica, ma più contenuta rispetto al passato. Trieste è viva, ci sono ancora turisti nei dehor e il meteo aiuta a mantenere alto il flusso».
“Le feste natalizie si avvicinano, ma è presto per parlare di sold out”
Guardando al periodo natalizio, il presidente di Federalberghi ha evidenziato un clima di fiducia:
«Per Capodanno è ancora presto per parlare di tutto esaurito, ma il trend è positivo. L’anno è partito con prenotazioni sotto data, poi si è normalizzato e ora le aspettative sono buone. L’anticipo dei mercatini di Natale e delle attività natalizie aiuterà a prolungare la stagione».
Giudici ha aggiunto che le luminarie e l’arredo urbano di quest’anno saranno «ancora più affascinanti», segno di una città che continua a investire per valorizzarsi.
“Prezzi gonfiati? Attenzione ai fake, il mercato si autoregola”
Sulle segnalazioni di prezzi eccessivi durante la Barcolana, Giudici ha voluto chiarire:
«Ci sono molti annunci falsi su Booking, con appartamenti a cifre iperboliche e fotografie assurde. Invito tutti a verificare: spesso sono truffe. Trieste è una città in crescita, ma anche in questo caso il libero mercato corregge gli eccessi. Chi spara cifre folli semplicemente non vende».
E aggiunge: «Attenzione a non puntare il dito solo sugli alberghi. Il caro prezzi è generale: capita di spendere 45 euro per tre pizze. I nostri listini durante la Barcolana sono rimasti in linea con l’anno scorso».
“Hotel e città devono fondersi: ospitalità ed esperienza”
Giudici ha poi commentato l’evoluzione del settore alberghiero triestino:
«Oggi i turisti cercano un’esperienza completa, non solo una camera bella. Gli hotel non sono più luoghi chiusi, ma spazi aperti alla città. Le hall ospitano eventi, i dehor si animano, e tutto questo crea un legame nuovo con il territorio. Gli alberghi devono aprirsi e la città deve accoglierli: solo così nasce un turismo sano e condiviso».
“Capodanno sì, ma serve valutare costi e sostenibilità”
Sul tema di un grande evento per Capodanno, Giudici è prudente:
«Un mega concerto in Piazza Unità va studiato bene: location, meteo, sicurezza e sostenibilità sono variabili da non sottovalutare. Trieste, nel periodo natalizio, è già bellissima da vivere, grazie ai mercatini e al fascino del mare d’inverno. Un evento di richiamo avrebbe senso nei mesi più deboli come febbraio o marzo, dove serve attrarre flussi turistici aggiuntivi».
Sull’identikit dei visitatori: «A Capodanno arrivano molti italiani, austriaci, tedeschi e un po’ di turismo dall’Est Europa. Le scelte vanno fatte con dati alla mano e professionalità».
“Una cabina di regia per il turismo, con dati e competenze”
Con l’aumento dell’imposta di soggiorno, Giudici ha rilanciato la proposta di una vera e propria cabina di regia:
«Serve un tavolo permanente con tutti gli attori del sistema turistico – trasporti, ristorazione, teatri, logistica – guidato da un destination manager. Bisogna raccogliere dati certi per programmare la crescita turistica su base triennale o quinquennale».
E sottolinea: «L’imposta di soggiorno è un’imposta di scopo: deve servire proprio a costruire questa infrastruttura di coordinamento. È un investimento necessario per una crescita equilibrata e ben vissuta dalla città».
“Overtourism? Una percezione, non un problema reale”
Giudici ha infine ridimensionato i timori sull’overtourism:
«Non esistono parametri che definiscano l’overtourism. È una sensazione: vediamo tante persone in Piazza Unità o a Miramare, ma la destinazione Trieste va da Duino Aurisina a Muggia, passando per il Carso. Serve solo un miglior coordinamento dei flussi».
E chiude con una visione: «Trieste deve gestire il turismo con un approccio industriale, non più artigianale. L’imposta di soggiorno deve finanziare strumenti concreti per farlo».
L’intervista si è chiusa con l’annuncio di una nuova partecipazione del presidente Giudici a Trieste Cafe nelle prossime settimane, per approfondire i temi di movida, regolamenti e grandi eventi.
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