Parcheggi a 5 euro l’ora? Un triestino replica: “Ma dove vive chi propone certe cose?”

Parcheggi a 5 euro l’ora? Un triestino replica: “Ma dove vive chi propone certe cose?”

Sta facendo molto discutere la segnalazione pubblicata su Trieste Cafe, in cui un cittadino proponeva — in modo volutamente provocatorio — di alzare il costo dei parcheggi in centro a 5 euro l’ora e di inasprire le sanzioni per chi viola il Codice della Strada, per scoraggiare l’uso dell’auto privata in città.

La provocazione non è passata inosservata: tra le numerose reazioni arrivate in redazione, spicca quella di un triestino indignato, che con parole dirette ha voluto difendere chi ogni giorno si muove, lavora e manda avanti la città.

“Buongiorno, in risposta alla follia del parcheggio a 5 euro all’ora o della chiusura del centro, vorrei tanto sapere dove vive questa persona? Dove lavora? E soprattutto quanti anni ha?
Per fortuna Trieste è fatta di gente che lavora, che porta i figli a scuola, che consegna spese e pacchi. Consiglio a questa persona di trasferirsi in un bel posto senza traffico, senza gente e senza servizi. Povera Trieste…”

Parole che fotografano il pensiero di molti triestini, divisi tra il desiderio di una città più vivibile e la necessità di muoversi ogni giorno per lavoro o famiglia.

Dietro al tono acceso, emerge un punto di vista concreto: Trieste è una città viva, fatta di pendolari, commercianti, genitori, corrieri, lavoratori che non possono fare a meno dell’auto.

Non si tratta solo di “comodità”, ma spesso di una vera necessità.
Chi lavora fuori orario o in zone non servite dai mezzi pubblici sa bene quanto difficile sia muoversi senza auto, specie con bambini o carichi di lavoro da consegnare.

La replica del lettore si chiude con una nota amara ma affettuosa: “Povera Trieste…”, che suona come un appello a non dimenticare che ogni decisione sulla mobilità tocca la vita quotidiana delle persone.

Il dibattito resta aperto, e come sempre Trieste Cafe dà voce a tutte le opinioni — da chi sogna un centro completamente pedonale, a chi difende il diritto di una città accessibile, funzionante e a misura di chi la vive davvero ogni giorno.