Violenza economica sulle donne: la Uil Fvg promuove l’educazione finanziaria per spezzare il controllo

Violenza economica sulle donne: la Uil Fvg promuove l’educazione finanziaria per spezzare il controllo

La violenza economica è una forma di abuso che non lascia lividi, ma incide in modo profondo sulla vita delle donne, restringendone l’autonomia, la dignità e le prospettive future. Si manifesta attraverso il controllo totale: impedire a una donna di lavorare, obbligarla a consegnare lo stipendio, monitorarne le spese, negarle l’accesso a un conto bancario o a un’abitazione sicura. È una violenza che si consuma nel silenzio, spesso nascosta, ma capace di produrre conseguenze devastanti.

L’iniziativa condivisa da Bankitalia, Cgil, Cisl e Uil
A partire dal 25 novembre 2025, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, prende forma l’iniziativa congiunta di Banca d’Italia, Cgil, Cisl e Uil, focalizzata sull’educazione finanziaria femminile. A illustrarne il significato è Elisabetta Pilat, responsabile delle Pari opportunità della Uil del Friuli Venezia Giulia, che definisce il progetto un passo concreto per contrastare un abuso troppo spesso invisibile. L’obiettivo è offrire strumenti reali che vadano oltre la data simbolica del 25 novembre, fornendo alle donne competenze indispensabili per riconquistare autonomia e sicurezza.

Pilat: “L’indipendenza economica è un pilastro di libertà”
Secondo Pilat, la violenza economica è presente in moltissimi casi di violenza domestica e si rivela uno degli ostacoli principali quando una donna tenta di lasciare una relazione maltrattante. «Senza indipendenza economica è difficile difendere la propria libertà», ricorda l’esponente sindacale. Da qui il ruolo essenziale dell’educazione finanziaria, pensata per insegnare alle ragazze e alle donne che la gestione delle proprie risorse è un diritto fondamentale.

Educazione, strumenti e percorsi dedicati per ripartire
L’iniziativa punta a costruire nuove opportunità concrete: formazione, strumenti per l’autonomia, fondi dedicati e percorsi capaci di sostenere chi decide di ricominciare. «Il nostro impegno deve essere quotidiano – aggiunge Pilat – ogni passo avanti rappresenta un progresso reale. Oggi rinnoviamo l’impegno a costruire un Paese in cui nessuna debba scegliere tra la propria sicurezza e la propria autonomia».