Maddalena, altro grave episodio: infermiere aggredito e con una vertebra fratturata
A pochi giorni dalla lettera formale inviata al Prefetto, al Questore e al Direttore Generale ASUGI, la FIALS segnala un nuovo e gravissimo episodio di violenza ai danni del personale sanitario. Nel pomeriggio di lunedì 23 novembre 2025, un infermiere del CSM della Maddalena è stato aggredito e scaraventato a terra durante il servizio.
L’operatore è stato trasportato al Pronto Soccorso, dove gli accertamenti diagnostici hanno evidenziato la frattura di una vertebra. Un fatto definito dalla sigla sindacale come «molto grave» e che conferma una situazione che, secondo FIALS, sta diventando «insostenibile».
FIALS: “Personale esposto e senza tutele, chi interviene per proteggerli?”
Commentando l’accaduto, FIALS ribadisce la necessità urgente di un sistema di protezione adeguato:
«Diventa fondamentale la richiesta che congiuntamente FIALS e altri sindacati hanno inviato al Prefetto, al Questore e alla Direzione ASUGI. Ci domandiamo: nessuno può fare qualcosa per evitare che i malintenzionati possano agire liberamente e fare del male al personale?».
La domanda, secca e diretta, riflette la crescente preoccupazione tra gli operatori sanitari che, negli ultimi anni, si sono trovati ad affrontare aggressioni sempre più frequenti in diverse strutture della città.
La richiesta di un protocollo unico per sanitari e forze dell’ordine
Solo pochi giorni fa, FIALS aveva sollecitato un incontro urgente con le istituzioni per definire un protocollo operativo condiviso che garantisca interventi rapidi, chiari e coordinati tra forze dell’ordine e personale ospedaliero. L’obiettivo è rendere il sistema capace di prevenire episodi violenti e proteggere chi lavora in prima linea.
Secondo la sigla sindacale, i recenti fatti – dall’aggressione al Cattinara del 12 novembre fino al ferimento dell’infermiere della Maddalena – dimostrano che il tema della sicurezza non è più rinviabile.
Una richiesta che ora diventa un’urgenza
FIALS sottolinea come la situazione stia ormai oltrepassando ogni limite accettabile: «Gli operatori non possono continuare a svolgere il loro lavoro in un clima di costante pericolo». Da qui l’appello alle autorità: Prefetto, Questore e ASUGI sono chiamati a trovare soluzioni concrete e immediate.