Zona Bianca, arrestato il latitante legato al santuario della Bozzola di Garlasco

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Zona Bianca, arrestato il latitante legato al santuario della Bozzola di Garlasco

La trasmissione Zona Bianca di Retequattro ha ricostruito la fine della latitanza di Flavius Savu, 43 anni, cittadino romeno condannato in via definitiva a cinque anni di carcere per estorsione ai danni dell’ex rettore e dell’ex vice rettore del santuario della Madonna della Bozzola, a Garlasco.

la cattura in svizzera e la condanna in italia
Savu è stato rintracciato e bloccato in Svizzera. Dovrà scontare ancora circa quattro anni di reclusione. Al suo rientro in Italia non è escluso che i magistrati di Pavia possano interrogarlo nell’ambito della nuova inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, la 26enne trovata morta il 13 agosto 2007 nella sua abitazione di via Pascoli, a Garlasco.

i collegamenti con l’omicidio di chiara poggi
Il nome di Savu è stato accostato al delitto in seguito a dichiarazioni rilasciate dallo stesso durante la sua latitanza: aveva parlato di presunti “festini a luci rosse” che sarebbero avvenuti al santuario e che Chiara, secondo questa tesi ritenuta al momento solo suggestiva e priva di riscontri, avrebbe scoperto. Sempre secondo questa ricostruzione, la giovane sarebbe stata uccisa per impedirle di parlare.

Anche l’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio (indagato nella nuova indagine), aveva accennato alla possibilità che Chiara fosse entrata in possesso di un segreto scomodo. Una pista che la procura di Pavia sta vagliando con cautela.

le estorsioni e il ruolo di savu
Zona Bianca ha ricostruito come Savu, insieme al nipote Florin Tanasie, fosse stato coinvolto in un tentativo di ricatto a sfondo sessuale ai danni dell’ex rettore Don Gregorio. L’obiettivo era filmarlo in situazioni compromettenti per poi chiedere denaro. I video, mai ritrovati, avrebbero avuto contenuti sessuali.

Dopo quelle riprese, secondo gli atti processuali, partirono le richieste di denaro anche nei confronti della diocesi di Vigevano, con l’obiettivo di impedire la diffusione delle immagini. Nel 2014 i carabinieri riuscirono a sventare un’estorsione da 250mila euro. Lo stesso anno, il Tribunale di Pavia condannò Savu e Tanasie per estorsione aggravata, ma entrambi erano già irreperibili.

nuove indagini e scenari aperti
Ora che Savu è stato catturato, la magistratura italiana potrebbe rivalutare alcuni elementi rimasti in sospeso. Resta da chiarire se le ipotesi legate al delitto di Chiara Poggi abbiano un fondamento concreto o se debbano restare solo teorie senza riscontro.