Triestina furiosa: «Basta casse automatiche, servono posti di lavoro»
Una segnalazione arrivata da una triestina riaccende il dibattito sul futuro del commercio e sulle trasformazioni in corso nei supermercati e nei grandi punti vendita.
La cittadina lancia un appello diretto: basta con le casse automatiche, perché se da un lato velocizzano i pagamenti, dall’altro rischiano di cancellare posti di lavoro preziosi per la comunità.
la voce dei cittadini
«Dobbiamo creare occupazione, non eliminarla» afferma con fermezza la donna, sottolineando come ogni cassa automatica tolga spazio al lavoro umano. Un concetto che trova eco in chi teme che l’automazione, invece di rappresentare un aiuto, finisca per erodere opportunità lavorative, soprattutto per i più giovani o per chi cerca un’occupazione stabile.
moneta cartacea contro il digitale
Nella riflessione emerge anche un altro punto: l’uso della moneta. «Bisogna essere bravi e spendere moneta cartacea, non solo bancomat» aggiunge, spiegando come il pagamento digitale spinga indirettamente l’e-commerce a discapito dei negozi fisici, indebolendo ulteriormente il tessuto commerciale delle città.
Un pensiero controcorrente, in un momento in cui tutto sembra spingere verso la digitalizzazione, ma che riflette il timore che la comodità della tecnologia finisca per impoverire le relazioni umane e i servizi di prossimità.
un tema che interroga tutti
La segnalazione apre dunque un interrogativo più ampio: quanto siamo disposti a sacrificare del lavoro umano in nome della tecnologia? E soprattutto, come bilanciare innovazione e tutela dei posti di lavoro?
Domande che, da Trieste, parlano a tutto il Paese e che meritano di essere affrontate con serietà, per non lasciare indietro nessuno in una società sempre più automatizzata.