“Te va al bagno qualcossa?”: il tormentone dell’estate triestina che fa più caldo del sole

“Te va al bagno qualcossa?”: il tormentone dell’estate triestina che fa più caldo del sole

Trieste, luglio 2025. Mentre il sole batte, le calure si fanno appiccicose e il mare chiama, nelle vie, nei bar, nei negozi e nei bus della città risuona lei: la domanda più gettonata dell’estate triestina.

Te va al bagno qualcosa?

Una frase semplice, diretta, tradizionalmente intesa come “ci vai al mare ogni tanto, o no?”. Eppure, in questi giorni roventi, sembra diventata una provocazione bella e buona. Perché la risposta che molti si sentono dire — tra un caffè e una lamentela meteo — è sempre la stessa:

“Nooo te scherzi, co sto caldo…”

Come se il bagno (il mare!) fosse una tortura medievale anziché una salvezza. Il post diventato virale su “Te son de Trieste se…” lo racconta con tono ironico e disilluso: “E qua’ no capiso… ma spetè’ dicembre che xe più freschetto??”

L’arte tutta triestina di lamentarse anche del mare

Ecco che Trieste dimostra ancora una volta di essere unica: gente che ha il mare a due passi ma aspetta dicembre per andarci. Una città in cui ci si può lamentare della bora, del caldo, dell’afa… e anche del bagno.

Tra ironia e realtà, il post smaschera una verità culturale profonda: a Trieste, andare al mare è quasi un dovere sociale, ma dichiararlo apertamente può risultare scomodo. O peggio: mainstream. “Sarà mi strana che vado a luglio…”, conclude la protagonista, e la domanda resta nell’aria, appiccicosa come l’umidità di Barcola alle cinque di pomeriggio.