“Auto rigate ogni notte in via della Geppa”: nuova segnalazione di vandalismo, monta la rabbia
Non c’è pace per i residenti del centro di Trieste. Sabato 26 luglio 2025, una nuova segnalazione di vandalismo urbano ha riacceso il malcontento nella zona di via della Geppa. A denunciare l’accaduto è una cittadina che, sui social, ha documentato con foto eloquenti il danneggiamento della sua auto nuova, nera, completamente rigata su entrambe le fiancate e persino sul cofano posteriore.
Ma non è tutto. Poco distante, anche una seconda vettura – questa volta più datata e di colore argento – è stata trovata rigata in più punti. “Non se ne può più!”, scrive la donna in un post esasperato, taggando direttamente la Polizia Locale e chiedendo un intervento urgente.
Allarme crescente in centro città
Non si tratterebbe di un episodio isolato: negli ultimi mesi, via della Geppa e le vie limitrofe sono state teatro di numerose segnalazioni simili, con decine di auto rigate o danneggiate nel cuore della notte. Casi spesso rimasti senza responsabile, ma che hanno generato una crescente sensazione di insicurezza tra i residenti.
“È inaccettabile – scrive un altro utente nei commenti – svegliarsi ogni mattina col timore di trovare l’auto rovinata. Serve più controllo, più telecamere, più pattugliamenti”. Una richiesta condivisa da molti, che ora si rivolgono direttamente alle istituzioni.
Cittadini esasperati: “Serve una risposta concreta”
Le immagini pubblicate mostrano graffi profondi e vistosi, tali da richiedere costosi interventi di carrozzeria. Non si conoscono al momento i responsabili, ma i danneggiamenti sembrano essere opera di ignoti che agiscono di notte, probabilmente a piedi, lungo le file di auto parcheggiate.
“Non stiamo parlando di una bravata da ragazzi, ma di un vero e proprio attacco al patrimonio dei cittadini – si legge ancora nel post –. Qui servono controlli seri e sanzioni esemplari”.
La speranza ora è che, grazie alla diffusione virale delle immagini, qualcuno possa fornire testimonianze utili o che le autorità locali intensifichino la sorveglianza nella zona, magari anche attraverso impianti di videosorveglianza.