La Germania punta sul riciclo: batterie usate diventano 'fonte' di rinnovabili
In Germania, le batterie usate delle auto elettriche iniziano una seconda vita: vengono ricondizionate per immagazzinare l'elettricità prodotta da fonti rinnovabili. Un processo volto a sostenere la transizione energetica del Paese, ancora dipendente dal carbone e dal gas. Martedì, ad Aquisgrana, città tedesca situata a due passi dal confine con il Belgio e l'Olanda, la startup tedesca Voltfang ha inaugurato ufficialmente un impianto commerciale di batterie di seconda mano destinate allo stoccaggio di energia rinnovabile, secondo quanto dichiarato dall'azienda il più grande d'Europa. Letteralmente, Voltfang significa in tedesco “catturare volt”. In un grande capannone, tecnici vestiti con magliette grigie con la scritta Voltfang in verde testano batterie al litio usate per determinarne la durata residua. Quelle in buono stato vengono inviate alla linea di produzione per essere ricondizionate. Impilati in grandi armadi metallici alti come frigoriferi, i moduli delle batterie immagazzineranno l'elettricità prodotta da energie rinnovabili per alimentare una casa dotata di pannelli solari, un'azienda collegata a un generatore eolico o la rete elettrica pubblica, in caso di assenza di sole o vento. Tra i clienti c'è la catena di supermercati tedesca Aldi Nord, che desidera immagazzinare l'energia dei pannelli solari installati sui tetti dei suoi negozi. Un potenziale vantaggio per la transizione energetica della Germania, dove le energie rinnovabili hanno coperto quasi il 60% dell'elettricità prodotta nel 2024, con un obiettivo dell'80% entro il 2030. Ma l'intermittenza nella produzione ha costretto il Paese a importare quest'inverno energia nucleare dalla Francia e carbone dalla Polonia per evitare interruzioni. “Se le batterie possono essere collegate alla rete elettrica, non abbiamo bisogno del carbone”, afferma all'AFP David Oudsandji, 29 anni, direttore e co-fondatore di Voltfang. Questa soluzione di stoccaggio delle energie rinnovabili contribuisce alla ‘sicurezza’ e alla “sovranità europea” in materia di approvvigionamento energetico, aggiunge. Fondata nel 2020 da tre studenti di ingegneria dell'Università di Aquisgrana, Voltfang punta a produrre entro il 2030 un numero di sistemi sufficiente a immagazzinare una capacità di 1 GWh di elettricità all'anno, pari al consumo annuale di 300 famiglie. L'azienda, che impiega un centinaio di persone, dovrebbe diventare redditizia già dal prossimo anno, assicura il direttore. Le soluzioni energetiche decentralizzate, come lo stoccaggio in batterie, svolgeranno un ruolo “fondamentale” nella “creazione di sistemi energetici efficienti”, ritiene Marc Sauthoff, esperto della società di consulenza Roland Berger. Il mercato dello stoccaggio stazionario, ovvero le soluzioni che consentono di immagazzinare l'elettricità in impianti fissi, sta crescendo in modo esponenziale in Germania: secondo Roland Berger, nel 2024 nel Paese sono stati installati circa 6 GWh di capacità, contro i 2,5 GWh del 2022. E questa capacità dovrebbe moltiplicarsi ancora nei prossimi anni. Se Voltfang raggiungerà i suoi obiettivi, il suo stabilimento coprirà circa il 5% del mercato previsto per il 2030, secondo le previsioni di Roland Berger. La filiera europea delle batterie rimane tuttavia fragile, mentre la Cina domina la produzione. Le batterie di seconda vita devono fare i conti con il calo dei prezzi dei modelli nuovi, più performanti e sempre meno costosi, che ha rallentato i progetti in Europa. Tanto più che gli industriali devono investire in processi costosi per testare le batterie usate, spiega Oudsandji. Soprattutto, l'approvvigionamento rimane limitato: i veicoli elettrici sono ancora troppo recenti per fornire batterie di fine vita in grandi quantità. “Al momento non esiste una filiera su scala industriale” per le batterie di seconda vita, osserva Serge Pélissier, ricercatore presso l'Università Gustave Eiffel di Lione. Il gruppo francese Snam aveva del resto rinunciato nel 2022 alla sua attività di riciclaggio delle batterie. Un altro pericolo per Voltfang: i progetti del nuovo governo tedesco, meno sensibile alla transizione energetica rispetto alla precedente coalizione che vedeva la partecipazione degli ecologisti. Per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento elettrico del Paese, il governo del cancelliere conservatore Friedrich Merz ha previsto di costruire entro il 2030 nuove centrali a gas con una capacità di 20 gigawatt, pari a 40 centrali. (GEA/AFP) - EFS ECO