L’altra faccia di Trieste: nei magazzini del Porto Vecchio migranti vivono tra abbandono e precarietà (VIDEO)
Una scena che racconta senza bisogno di parole la condizione di disagio e precarietà vissuta da tanti migranti presenti in città. Abiti stesi ad asciugare sulle balaustre arrugginite di un magazzino dismesso del Porto Vecchio: è l’immagine che fotografa la realtà di chi, spostato da piazza Libertà e dall’area del Silos, ha trovato rifugio nei locali abbandonati dell’ex scalo.
Molti di loro, provenienti dalle rotte balcaniche, si arrangiano con quello che trovano pur di ripararsi dal freddo e dalla pioggia. I vecchi magazzini, nonostante le condizioni di abbandono, diventano così ripari improvvisati, spesso al limite della sicurezza.
Non è la prima volta che la presenza dei migranti negli spazi dismessi del Porto Vecchio viene segnalata: già alcune settimane fa un’operazione dei Carabinieri aveva individuato diversi occupanti all’interno delle strutture, avviando controlli e sgomberi. Ma, inevitabilmente, la questione si ripresenta, mostrando l’assenza di soluzioni strutturali e la continua ricerca di ripari di fortuna.
Il contrasto tra i progetti di riqualificazione dell’area portuale, da anni al centro del dibattito cittadino, e la vita quotidiana di chi si ritrova a viverci abusivamente è forte e pone ancora una volta sotto i riflettori il tema dell’accoglienza e della gestione delle fragilità sociali.
Il video realizzato e diffuso sui social diventa così simbolo di un fenomeno che non riguarda solo Trieste ma tante città di confine: persone che, senza alternative, occupano spazi dimenticati, trasformandoli in rifugi di necessità.
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