"Un grande acquario è un progetto diseducativo"

Pubblichiamo da Maria Luisa Paglia

Nessun insegnante potrebbe mai lodare la nuova costruzione di uno zoo o di un acquario.

Se c'è  rispetto vero per gli animali, non si può alimentare il business di acquari e simili. Pensare di fare un ingente investimento per costruire una nuova prigione dove rinchiudere pesci è un concetto superato e anti didattico. I percorsi per le scuole e le visite d'istruzione si realizzano benissimo con le nuove tecnologie che riprendono vita e caratteristiche degli animali nel loro ambiente naturale.

L’educazione ambientale infatti prevede di dover trasmettere alle nuove generazioni il rispetto verso l'ambiente, le cose e tutti gli esseri viventi, cercando di difendere la loro libertà e la possibilità di mantenerli nel loro habitat naturale.

I nostri giovani hanno bisogno di altro non di esempi di tal genere. Luoghi di cultura, di aggregazione, di lettura, cinema solo per ragazzi, ambienti didattici dove si può osservare anche l'ambiente marino come caratteristica del nostro territorio ma non di guardare sguardi tristi di animali costretti in gabbie o in vasche.

 Ci possono essere diversi modi e investimenti per potenziare la formazione delle nuove generazioni, ma non credo che nel comitato incaricato dalla Camera di commercio, sia stato compreso il contributo di un educatore o di un insegnante. Come dire di proporre un grande impianto idraulico senza chiedere cosa ne pensa il professionista della categoria.