Cisint all'attacco sulla trasparenza UE: "Pretendo chiarezza sui messaggi tra von der Leyen e Pfizer" (VIDEO)
L'eurodeputata Anna Cisint ha presentato un'’interrogazione formale alla Commissione Europea per ottenere accesso ai messaggi scambiati tra la Presidente Ursula von der Leyen e l’amministratore delegato di Pfizer durante le trattative per l'acquisto dei vaccini anti-Covid. L'iniziativa fa seguito alla sentenza del Tribunale dell'Unione Europea, che ha annullato il rifiuto della Commissione di fornire quei messaggi.
«Ho letto con attenzione la sentenza del Tribunale – dichiara Cisint – e chiedo anche io, come rappresentante eletto dei cittadini europei, di poterli leggere. Per giustizia, per chiarezza, per trasparenza. I cittadini hanno diritto di sapere come sono stati usati i loro soldi».
Durante la pandemia, la Commissione ha stipulato un maxi contratto da 1,8 miliardi di dosi con Pfizer. Secondo quanto emerso, parte delle trattative sarebbe avvenuta tramite scambi diretti di messaggi tra von der Leyen e il CEO dell'azienda. Tuttavia, la Commissione ha affermato che quei messaggi risultano "smarriti".
«Ma davvero vogliamo credere che l’istituzione più potente d’Europa ‘perda’ SMS in un momento storico così cruciale?» incalza Cisint. «La verità è che questi messaggi fanno paura, perché potrebbero svelare interessi privati dietro decisioni pubbliche. Decisioni che hanno avuto un impatto enorme sulla salute, sul lavoro e sulle tasche dei cittadini».
Il caso è stato portato in tribunale grazie a una causa promossa dal New York Times, e con la recente sentenza favorevole si apre ora la possibilità concreta di accedere a quelle comunicazioni, finora tenute riservate.
«Io non ci sto a questo modo di fare politica sopra le teste dei cittadini. Questo governo europeo scavalca la democrazia. Utilizza fondi pubblici per i propri tornaconti, mentre la gente fatica a pagare un mutuo o affronta la disoccupazione causata da scelte politiche opache. Basta silenzi: è ora di aprire le finestre nei palazzi di Bruxelles».
Cisint ha ribadito che non ritiene credibile la versione della Commissione sull'impossibilità di reperire gli SMS, sottolineando che «quando si utilizzano fondi pubblici, e si incide così tanto sulla salute delle persone, serve onestà, correttezza e trasparenza».
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