Cinema, finestra di almeno 3 mesi tra l'uscita in sala di un film e messa in onda su piattaforme streaming

 Via libera bipartisan nell'Aula del Senato alle mozioni di maggioranza e di opposizione sulla crisi delle sale cinematografiche. I testi hanno registrato un consenso pressochè unanime. 
 
n base ai testi approvati, il governo è impegnato, tra l'altro, a prevedere per tutti i film italiani e stranieri, anche non destinatari di benefici statali, di una finestra di almeno 90 giorni tra l'uscita di un film in una sala cinematografica e il successivo sfruttamento nelle piattaforme di streaming, fatta salva la possibilità di deroga sulla base della peculiarità di specifiche tipologie di opere, opere difficili o non destinati a un pubblico vasto. Il governo dovrò quindi prolungare il "tax credit" al 60 per cento alla distribuzione, al fine di agevolare investimenti in materia di promozione e conseguente visibilità dei prodotti; rimodulare il "tax credit" alla produzione al 40 per cento per opere con prioritario sfruttamento cinematografico, al 30 per cento per quelle destinate ad altri circuiti e modalità di fruizione; introdurre una chiara regolamentazione sulle "uscite evento" di tre giorni che, in mancanza di regole chiare, sono state utilizzate per aggirare il periodo di tempo fissato dalle finestre e finire in tempi brevi sulle altre forme di distribuzione, al fine di restituire giusta importanza al valore delle performance dei film in sala attraverso una regolamentazione chiara che eviti ogni tipo di aggiramento; promuovere iniziative a tutela e sostegno del comparto cinematografico in tutta la sua evoluzione tecnologica". (ANSA). FLB