“Trieste e le nuove rotte globali”: polemica dopo il convegno all’Università sul corridoio IMEC
È polemica a Trieste dopo il convegno intitolato “Trieste e le nuove rotte globali: il futuro dell’IMEC”, che si è svolto al Narodni Dom di via Filzi con il patrocinio dell’Università di Trieste. L’incontro, dedicato al nuovo corridoio commerciale India–Medio Oriente–Europa (IMEC), ha visto la partecipazione di numerose figure del mondo politico e diplomatico, tra cui la senatrice Tatjana Rojc, l’ex presidente della Regione Debora Serracchiani, il senatore Giulio Terzi di Sant’Agata e il diplomatico Vincenzo De Luca.
L’obiettivo del convegno era discutere le prospettive economiche e geopolitiche legate all’IMEC, progetto che mira a creare un collegamento strategico tra India, Medio Oriente ed Europa, con un possibile ruolo chiave del porto di Trieste come terminale del corridoio.
L’iniziativa, tuttavia, ha suscitato forti critiche da parte del movimento studentesco “Fronte della Primavera Triestina”, che in un comunicato ha denunciato la natura del progetto, definendolo “un piano volto a legare Trieste agli interessi di Israele e della NATO”.
Il gruppo accusa inoltre l’Università di Trieste di “promuovere un’agenda di guerra” e chiede all’ateneo di recedere da ogni collaborazione con istituzioni accademiche israeliane, sollecitando una presa di posizione contraria al progetto IMEC.
Nel comunicato, firmato da Adam Bark per il Fronte della Primavera Triestina, si legge: “Troviamo intollerabile l’ipocrisia di un’università che da un lato condanna le stragi di Gaza e dall’altro patrocina iniziative che sostengono interessi strategici e militari israeliani. Fuori la guerra e gli interessi di Israele dal porto di Trieste”.
L’Università di Trieste, che ha concesso il patrocinio all’evento, non ha al momento rilasciato dichiarazioni in merito alle critiche.