Garlasco, parla l’avvocato di Lovati: “Ci sono intercettazioni e prove, ma qualcuno deve dire la verità”
Nuovi sviluppi nell’inchiesta di Brescia legata al caso Garlasco, tornato al centro dell’attenzione durante la puntata odierna di Mattino 5, il programma di Canale 5 condotto da Federica Panicucci. In collegamento, l’avvocato Gallo — difensore di Massimo Lovati — ha chiarito la posizione del suo assistito, dopo le recenti indiscrezioni sulla convocazione in procura.
“Mi sto recando a Garlasco per raggiungere Lovati – ha spiegato – ma al momento non ha ricevuto alcuna convocazione. Probabilmente gli inquirenti vogliono prima ascoltare l’avvocato Soldani e il collega Grassi, poiché devono chiarire diversi punti legati alle intercettazioni e alle prove emerse”.
Secondo quanto riferito dall’avvocato, non si tratterebbe di una mossa legale ma di una semplice questione organizzativa interna alla procura. “Lovati non si sottrae – ha ribadito – ha già chiarito tutto e non ha nulla da nascondere. Il problema è che altri devono dire la verità. Se ciò non accade, resta in piedi un’ipotesi di corruzione con una cifra importante che balla”.
Durante la trasmissione, l’avvocato Aldrovandi ha ricordato come la posizione dei due legali sia “particolare”, poiché, in quanto persone informate sui fatti, potrebbero avvalersi del segreto professionale, “che non ha scadenza e tutela il rapporto fiduciario con il cliente”. Tuttavia, se la procura dovesse decidere di indagare formalmente uno dei due avvocati, il quadro cambierebbe radicalmente.
L’intervento dell’avvocato Gallo ha aggiunto un nuovo tassello a una vicenda che continua a suscitare attenzione e interrogativi, non solo per i risvolti giudiziari, ma anche per le implicazioni etiche e professionali che toccano il mondo forense.