Rifondazione Comunista denuncia “sgomberi all’alba” ai danni di persone migranti
Rifondazione Comunista Trieste interviene con toni durissimi contro istituzioni e forze dell’ordine, accusandole di aver effettuato per due mattine consecutive – il 10 e l’11 agosto – interventi di allontanamento nei confronti di persone migranti che avevano trovato riparo sotto una tettoia nel piazzale degli autobus, all’ingresso del Porto Vecchio.
Secondo il partito, nelle prime ore del giorno “diverse automobili della polizia hanno svegliato e mandato via numerose persone migranti”, in un’area già interessata mesi fa da un altro sgombero, il secondo dopo quello del cosiddetto “Silos”.
“Persone non assistite – denuncia Rifondazione – vengono ulteriormente perseguitate e cacciate all’alba. In questo, tutte le istituzioni triestine sono colpevoli da anni di consapevoli atti di omissione”. Il partito parla di “comportamenti protervi contro inermi esseri umani” e di “mancanza di assistenza” definendo la situazione “fuori da ogni umanità e da ogni legge civile”.
Il segretario Gianluca Paciucci ricorda come da tempo venga richiesta “una soluzione stabile per le persone migranti e transitanti” e che “le forze dell’ordine smettano di obbedire a comandi insulsi e violenti”.
Rifondazione mette poi in evidenza l’altra faccia della città: quella di volontari, credenti e non credenti, che da anni in Piazza Libertà e in altri punti di Trieste si occupano di fornire cibo e assistenza a chi ne ha bisogno, supplendo – secondo il partito – alle carenze delle istituzioni.
“Questa è la Trieste che vogliamo, e non quella cinica e incompetente che governa la città da troppo tempo”, afferma Paciucci, annunciando che Rifondazione Comunista sta valutando, insieme a gruppi di avvocati, “iniziative per mettere sotto accusa il potere locale, regionale e nazionale per i gravi atti commessi”.