“Questo non è ambientalismo: è vandalismo” – L’Altritalia Ambiente contro la tinta verde del Canal Grande
Dopo la protesta del movimento Extinction Rebellion che ha tinteggiato di verde il Canal Grande di Trieste lo scorso 22 novembre nel contesto dell’iniziativa nazionale “Fermare l’Ecocidio”, arriva una dichiarazione netta da parte di L’Altritalia Ambiente. Il consigliere nazionale dell’associazione, Adriano Toffoli, esprime forti critiche verso l’insorgente manifestazione, ribadendo che gesti del genere «non sono accettabili» e non possono essere definiti come atti di ambientalismo.
“Danneggiare le cose altrui, il mare, non è manifestare”
La dichiarazione sottolinea la contraddizione tra l’obiettivo dichiarato della protesta e la modalità utilizzata. Toffoli afferma: «Se vuoi dimostrare qualcosa, non danneggi le cose altrui, non danneggi il mare, che noi amiamo tanto». L’associazione difende da anni il mare con azioni “mirate e concrete e con reali risultati”, come spiegato nello stesso comunicato, e ritiene che l’azione compiuta a Trieste «rovin(i) il movimento ambientale e (possa essere considerata) solo da delinquenti».
Trieste coinvolta nella protesta nazionale e la visione dell’associazione
Trieste, assieme ad altre nove città italiane, era stata scelta da Extinction Rebellion per diffondere un messaggio visivo forte: l’acqua del Canal Grande era stata tinteggiata di verde fluorescente per denunciare «le politiche ecocide del Governo Italiano», come riportato nei precedenti articoli.
Secondo L’Altritalia Ambiente, tuttavia, «non è possibile definire queste persone ambientaliste». L’associazione chiede che le forze dell’ordine, aiutandosi con le telecamere presenti in città, identificano e denuncino i responsabili. «Qui ci sono solo atti vandalici che devono essere puniti», afferma Toffoli.
Il richiamo al rispetto ambientale e alla modalità delle azioni
Il fulcro del comunicato ruota attorno all’idea di rispetto: «L’Ambiente va preservato con azioni rispettose e con progetti mirati». L’Altritalia Ambiente rigetta ogni forma di manifestazione che, pur affermando intenti legittimi, danneggi proprietà altrui, monumenti storici o elementi naturali come il mare o i canali.
Il messaggio è rivolto non solo agli autori della protesta, ma anche a una riflessione più ampia sul concetto di ambientalismo: per l’associazione, un gesto che appare provocatorio e scenografico non può essere considerato nella stessa categoria del lavoro quotidiano di preservazione ambientale.
Un passaggio denso di implicazioni per Trieste
La protesta ambientale nel cuore cittadino di Trieste apre un dibattito più ampio su due fronti: da un lato sulle modalità delle azioni per il clima e l’ambiente, dall’altro sull’identità cittadina e sul rispetto degli spazi urbani e naturali. La tinta verde del Canal Grande ha avuto effetto visivo immediato e ha generato discussione, ma la reazione dell’associazione L’Altritalia Ambiente invita a riflettere sul come si manifesta la tutela ambientale.
In una città portuale, affacciata sul mare e con una lunga tradizione legata all’acqua e all’ambiente, il richiamo al rispetto del mare assume un valore ancora più pregnante.