Machnich (Punto Franco): “La città è buia, sicurezza a rischio con la nuova illuminazione”
Una voce critica si leva dai rioni cittadini. La consigliera circoscrizionale di Punto Franco, Martina Machnich, denuncia una situazione che, a suo dire, sta penalizzando la vivibilità e la sicurezza di Trieste dopo il subentro di Edison Next nella gestione dell’illuminazione pubblica.
“sembra di stare nel secolo scorso”
Secondo Machnich, al calar della sera, soprattutto nelle zone più decentrate, le strade sarebbero illuminate da una luce giallognola, troppo debole per garantire una corretta visibilità. “In certi tratti sembra di stare nel secolo scorso – afferma – e questo spinge persino alcuni condomini a installare luci aggiuntive per rendere sicuri gli ingressi dei palazzi”.
il nodo sicurezza
La consigliera sottolinea come il problema non sia solo estetico o di comfort, ma direttamente collegato alla sicurezza urbana: “Se vogliamo davvero parlare di sicurezza, la visibilità è il primo aspetto da cui partire. Possiamo forse barattare la sicurezza dei cittadini con la spending review?”.
il dovere del pubblico
Machnich richiama il ruolo delle istituzioni: “Un Ente Pubblico deve erogare servizi pagati con le tasse dei cittadini, non fare cassa. L’illuminazione pubblica deve essere sostenibile dal punto di vista energetico e rispettosa del paesaggio, ma deve garantire visibilità e sicurezza. Questo è un servizio imprescindibile”.
un tema che accende il dibattito
Le dichiarazioni della consigliera si inseriscono nel più ampio confronto sull’attuazione del project financing con Edison Next, che prevede interventi di riqualificazione energetica e tecnologica su tutto il sistema di illuminazione pubblica di Trieste. Ma mentre la società e l’amministrazione comunale parlano di efficienza e innovazione, c’è chi – come Machnich – teme che a rimetterci sia la qualità della vita quotidiana dei cittadini.