“VivaVoce”: al via la rete territoriale per salvare i giovani dalle droghe
Il progetto “VivaVoce: Comunità in rete per intercettare, prevenire e recuperare le giovani generazioni dall’uso di sostanze stupefacenti” promosso dal MOIGE, Movimento Italiano Genitori, e finanziato dal Dipartimento delle politiche contro la droga e le altre dipendenze, è pensato per formare i giovani fino ai 21 anni che vivono in contesti svantaggiati, con un’attenzione particolare ai territori di Anzio e Nettuno, nel Lazio.
L’obiettivo è offrire loro strumenti concreti per stare bene, crescere in modo sano e prendere consapevolezza dei rischi legati all’uso di droghe, soprattutto in un momento in cui l’età di inizio consumo si abbassa drammaticamente – spesso tra gli 11 e i 14 anni – e si diffondono nuove sostanze sempre più pericolose. Secondo i dati della Relazione al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia anno 2025* (dati 2024), quasi 910 000 giovani tra i 15 e i 19 anni, pari al 37 % della popolazione studentesca di quella fascia d’età, hanno riferito di aver consumato almeno una volta nella vita una sostanza illegale tra cannabis, cocaina, stimolanti, allucinogeni, oppiacei.
Il progetto vuole dare una risposta concreta e capillare, coinvolgendo in modo diretto scuole, famiglie, centri sportivi, parrocchie, servizi sociali e sanitari, costruendo una vera e propria rete educativa e di prevenzione. “VivaVoce” prevede una serie di azioni coordinate: laboratori scolastici per sviluppare le soft skills, incontri con esperti e testimonial, attività creative e formative per genitori, docenti ed educatori, percorsi extrascolastici nei luoghi di aggregazione, spettacoli teatrali per riflettere insieme su temi importanti, sportelli itineranti di ascolto e supporto, canali di messaggistica istantanea, materiali informativi accessibili e percorsi condivisi di co-progettazione con i giovani e gli operatori del territorio.
«Con VivaVoce vogliamo fare squadra con le famiglie, le scuole e le comunità locali – dichiara Antonio Affinita, Direttore Generale del Moige – per proteggere i nostri ragazzi prima che cadano nel baratro delle dipendenze. Non possiamo aspettare che il disagio esploda: dobbiamo imparare a riconoscerlo, a parlarne, ad agire subito. Solo insieme possiamo costruire contesti educativi che mettano al centro la persona, i suoi bisogni e la sua voglia di futuro».
Il progetto è pensato per lasciare un’eredità concreta: creare una rete stabile tra enti e realtà territoriali che possa continuare a operare anche dopo la fine delle attività. “VivaVoce” rappresenta una risposta urgente e necessaria a un fenomeno in crescita, dando voce ai giovani e costruendo insieme a loro un futuro più consapevole, libero e sano.
(*Dipartimento delle politiche contro la droga e le altre dipendenze, Relazione al Parlamento 2025 Capitolo 2 pag. 38, Consumo di sostanze psicoattive illegali fra i giovani, Fonte dei dati: Studio ESPAD®Italia 2024, Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Fisiologia Clinica
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