Vescovo Trevisi: ‘15 bambini accolti, biscotti e sorrisi: il vangelo vissuto nei gesti dei volontari Caritas’

Vescovo Trevisi: ‘15 bambini accolti, biscotti e sorrisi: il vangelo vissuto nei gesti dei volontari Caritas’

Il vescovo di Trieste, mons. Enrico Trevisi, ha condiviso un toccante racconto della sua visita al dormitorio della Caritas di via Sant’Anastasio. Accolto da una volontaria, ha subito ricevuto una notizia che gli ha stretto il cuore: “Ci sono tanti bambini, 15 bambini”. Lo ha poi accompagnato a salutarli: piccoli di diverse provenienze, alcuni con la mamma, altri solo con il papà, altri ancora con entrambi i genitori. Tutti, nonostante i viaggi pericolosi e le difficoltà da cui fuggono, con un sorriso capace di illuminare la sera.

il vangelo vissuto nei gesti quotidiani
“Qui si vive il Vangelo”, ha sussurrato la volontaria. E le sue parole hanno trovato conferma poche ore dopo. La mattina, in una chat dei volontari, era comparso l’appello: “Ci sono tanti bambini, servono biscotti, dolcetti e latte”. Nel pomeriggio, il miracolo della solidarietà: un tavolo colmo di prodotti per la colazione, pronti ad accogliere i più piccoli.

la luce che vince le tenebre
Trevisi ha voluto ringraziare pubblicamente i volontari e gli operatori Caritas, definendoli “pagine di una nuova parabola”. “In un mondo che troppo spesso mostra indifferenza e chiusura – ha detto – voi siete riflesso di quella luce che risplende nelle tenebre. Voi siete la porta che si apre, la parola che conforta”.

trieste che accoglie
Il vescovo ha ricordato che, nonostante le difficoltà di questi tempi – dalle guerre ai disastri naturali, fino alle recenti piogge torrenziali che hanno colpito la città – Trieste continua a dimostrarsi solidale e accogliente. “Anche ieri notte 15 bambini con i loro genitori e altre donne e ragazze in fuga non hanno dormito per strada. Stamattina hanno fatto colazione e li abbiamo visti giocare e sorridere prima di addormentarsi. Questa è la paga più bella, che riscalda e risana il cuore”.

l’appello alla solidarietà
Il messaggio finale è un invito ad allargare il cerchio della solidarietà: “Non polemiche ma opere di bene. Ognuno può fare qualcosa. Grazie a tutti per il sostegno: insieme possiamo vincere il male con il bene”.