‘Togliere la patente agli over 70?’ il post che divide Trieste tra rabbia ed empatia

‘Togliere la patente agli over 70?’ il post che divide Trieste tra rabbia ed empatia

Un cittadino triestino ha lanciato una segnalazione netta e provocatoria: «a mio parere la patente dovrebbe essere tolta a tutti gli anziani con più di 70 anni. Senza eccezioni...» Una frase tagliente che ha raccolto consensi, sdegni e — come spesso accade nei social — la richiesta di una riflessione più calma e articolata.

la rettifica che smussa i toni
A mitigare la posizione è intervenuta la sua compagna, che lavora ogni giorno con persone anziane e ha chiesto di rettificare il messaggio. Il suo argomento: il rischio non è una questione di età, ma di comportamento. «Può essere un 20enne neopatentato come un 50enne che con la jeep uccide una ragazza, o un ottantenne con il berretto e gli occhiali che va a 20 all'ora». È un invito a non generalizzare e a distinguere tra pericoli reali e fastidi quotidiani.

tra fastidio e sicurezza: cosa si nasconde dietro la richiesta
Il post non parla di incidenti — lo precisa esplicitamente l’autore — ma di frustrazione: «Siete lenti e fastidiosi. Prendetevi una bici! Vi voglio bene a tutti ❤️». Dietro le parole emerge la tensione di chi vive la città e reclama tempi rapidi negli spostamenti, ma anche una carica di emotività che rischia di trasformare il disagio quotidiano in una proposta discriminatoria.

due letture possibili: tutela della sicurezza o rischio discriminazione?
Da un lato, la preoccupazione per la sicurezza stradale è reale e condivisibile: ogni comunità ha interesse a ridurre i rischi e promuovere comportamenti di guida sicuri. Dall’altro, ragionare in termini di età come criterio unico per la revoca della patente apre la porta a discriminazioni e ingiustizie. La posizione della compagna — che ricorda casi di pericolo indipendenti dall’età — invita a soluzioni più mirate: valutazioni mediche, controlli periodici, campagne di educazione stradale e percorsi alternativi di mobilità.

una proposta di equilibrio: regole chiare e strumenti di supporto
Il dibattito che nasce da una segnalazione come questa può essere utile se tradotto in proposte concrete e non in slogan. Alcune piste ragionevoli, suggerite dalla contrapposizione tra provocazione e rettifica, potrebbero essere: controlli sanitari periodici per guidatori a rischio, incentivi per mezzi e soluzioni di mobilità alternativa (dalla bicicletta al car sharing), corsi di aggiornamento alla guida e percorsi di accompagnamento per chi riduce gli spostamenti. Tutto questo senza trasformare l’età in un’etichetta assoluta.

dalla rabbia al dialogo
La segnalazione del triestino è un frammento di discussione urbana: esprime frustrazione, provoca reazioni e chiama in causa valori fondamentali — sicurezza, libertà di movimento e rispetto reciproco. La sfida per la città è trasformare la tensione in confronto costruttivo, evitando soluzioni facili e ingiuste e lavorando invece su strumenti che salvaguardino sia la sicurezza stradale sia la dignità delle persone.

foto sebastiano visintin