“Noiosa, no xe niente de bel!”: nostalgia social per la vecchia Fiera di San Nicolò

“Noiosa, no xe niente de bel!”: nostalgia social per la vecchia Fiera di San Nicolò

Ha il tono spontaneo e sincero di chi, davanti all’atmosfera un po’ cambiata delle feste, alza la mano e ricorda “come se fazeva una volta”. Protagonista, una triestina che sui social ha raccontato il suo amarcord natalizio, risvegliando una memoria collettiva potente: la vecchia Fiera di San Nicolò, quella autentica, rumorosa, colorata, piena di bancarelle e soprattutto de piatti da smaccar a destra e a sinistra.

«Noiosa, no xe niente de bel», scrive, spiegando che al figlio curioso ha iniziato a raccontare la tradizione del tiro ai piatti, l’attrazione cult che per generazioni ha scandito il mese di dicembre. «I vendeva piatti, che li smaccava in aria, un fracasso, un divertimento… mio fio volessi veder un video!». Parte così la caccia social al reperto storico, all’archivio introvabile che documenta quel rito urbano che tutti, almeno una volta, hanno visto, sentito o imitato.

La mamma ha provato su YouTube, ha sfogliato la rete, ha cercato ovunque: niente. «Per caso qualcun ga qualche video della fiera de San Nicolò con i famosi piatti?», chiede pubblicamente, con tanto di auguri e faccine sorridenti.

La memoria che accomuna Trieste

Quel gesto, smaccar i piatti, non era solo rumore: era rito, sfogo, sfida, simbolo di una Trieste popolare e genuina, che oggi sembra scomparsa sotto luminarie e code per il vin brulé. Era un rumore di festa, un tintinnio di ceramica e adrenalina che i bambini aspettavano e gli adulti ricordavano.

In tanti, leggendo la segnalazione, hanno annuito. Sorriso, nostalgia, un po’ de malinconia. Perché a dicembre, a Trieste, il Natale non era Natale senza almeno un piatto distrutto e un urlo liberatorio davanti alla bancarella.

Una ricerca che diventa messaggio

La richiesta della triestina mette insieme due cose preziose: la memoria familiare e la memoria pubblica. Un figlio che vuole vedere un video e una mamma che chiede aiuto alla città. E in mezzo, un intero passato che rischia di andare perso.

foto di repertorio