Sicurezza in FVG, il duro affondo del Siulp: “Tagli e privatizzazioni hanno indebolito il sistema”
La polemica sulla sicurezza in Friuli Venezia Giulia non tende a spegnersi e si fa sempre più accesa. A intervenire con toni duri è il Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia (Siulp), che attraverso un comunicato della segreteria regionale ha denunciato il progressivo smantellamento delle forze dell’ordine e l’improvvisazione di altri soggetti nel settore della sicurezza.
“Così è stata distrutta la sicurezza”
Il Siulp ricorda come per quasi due secoli la Polizia di Stato abbia garantito pace sociale, libertà di manifestare e il diritto dei cittadini a sentirsi sicuri. Tagli e scelte politiche, invece, avrebbero progressivamente ridotto uomini e mezzi, favorendo quella che il sindacato definisce una “babele scoordinata di attori”.
Secondo il sindacato, la conseguenza è un aumento dei reati predatori e un sistema caotico in cui si moltiplicano ronde, guardie giurate con richieste di nuove competenze, reparti speciali delle polizie locali e telecamere che da sole non risolvono il problema.
Il paragone: “Non ci si opera con un barelliere”
Con un esempio forte, il comunicato afferma: “Qualcuno si farebbe operare di appendicectomia da un barelliere? È quello che sta accadendo in termini di sicurezza, affidata a chi non ha un’adeguata preparazione giuridica e operativa”.
Il sindacato sottolinea i rischi per i cittadini quando la sicurezza è affidata a figure che operano senza la professionalità e la formazione delle forze di polizia statali.
La proposta: più poliziotti nelle città, militari ai confini
Il segretario regionale Maniago invita a un cambio di rotta netto: “Militari sì, ma ai confini. La Polizia di Stato deve tornare nelle città, servono organici adeguati. La Polizia Locale può essere inglobata nella Polizia di Stato. Le Guardie Giurate si occupino dei beni privati e i cittadini volonterosi del sociale e dell’inclusione”.
Un appello a restituire capitale umano e mezzi alla Polizia di Stato, riportando la sicurezza sotto la regia dello Stato, come avvenuto con efficacia per quasi duecento anni.