Genocidio a Gaza, il M5S alza la voce: “FVG interrompa ogni rapporto con Israele”

Genocidio a Gaza, il M5S alza la voce: “FVG interrompa ogni rapporto con Israele”

Un appello forte e diretto arriva dal Movimento 5 Stelle del Friuli Venezia Giulia: interrompere ogni rapporto commerciale e istituzionale con Israele. La richiesta è stata presentata oggi in conferenza stampa a Udine dalla consigliera regionale Rosaria Capozzi, affiancata dalla deputata Stefania Ascari in videocollegamento da Roma e dalla coordinatrice regionale M5S Elena Danielis.

La mozione, che sarà discussa martedì prossimo in Consiglio regionale, è accompagnata da un presidio pubblico in piazza Oberdan a Trieste alle ore 15.30, in concomitanza con i lavori dell’Aula.

“Questa mozione – ha dichiarato Capozzi – vuole essere la voce delle migliaia di cittadini che scendono in piazza contro il genocidio condotto dal governo criminale di Netanyahu. Non possiamo accettare che il Friuli Venezia Giulia resti complice di una tragedia che ha già provocato 65mila morti, 156mila feriti e migliaia di bambini innocenti tra le vittime. Chiediamo atti concreti, non dichiarazioni simboliche”.

Capozzi ha sottolineato che la Regione deve “interrompere ogni forma di collaborazione con Israele finché perdureranno le violazioni dei diritti umani, impedendo anche la commercializzazione di eventuali armamenti prodotti nel nostro territorio”.

Parole durissime sono arrivate anche dalla deputata Stefania Ascari, che ha definito Israele “uno Stato terrorista che bombarda esseri umani inermi, blocca gli aiuti umanitari e devasta ospedali”. “Questa mozione – ha aggiunto – è un atto di giustizia, civiltà e umanità”.

La coordinatrice regionale Elena Danielis ha invitato cittadini e opposizioni a partecipare al presidio: “È un momento cruciale per far sentire la nostra voce contraria e per liberarci da una corresponsabilità insopportabile”.

Il Movimento 5 Stelle chiede dunque al Consiglio regionale e al presidente Massimiliano Fedriga di compiere una scelta di rottura e responsabilità, “perché – ha concluso Capozzi – lo sterminio di massa non può e non deve avere colore politico”.