Decreto Rilancio, taxi a prezzo scontato per le categorie più fragili: al vie le domande sul portale del Comune

Prendere un taxi ora può costare poco più di due biglietti dell'autobus, grazie ai buoni viaggio disposti dal Decreto Rilancio D.L. 34/2020 con cui il Governo ha approvato una misura di sostegno alla mobilità per i cittadini più fragili, per consentire loro di usufruire di un rimborso parziale delle spese sostenute per l'uso del taxi o del noleggio di una vettura con conducente.
 
Per chi ha problemi di mobilità ridotta, transitoria o permanente, la comodità del taxi è innegabile, ma di certo il costo può indurre ad evitare l'uso di questo tipo di servizio. Per aiutare queste persone, il Governo è intervenuto con una misura che consente di accedere ad un'agevolazione consistente, un rimborso del 50 % del costo della singola corsa, in misura non superiore a 20,00 euro per ciascun viaggio, per un totale complessivo massimo di 100,00 euro per le corse effettuate nel periodo 21 giugno/31 dicembre 2021, in taxi o con veicolo a noleggio con conducente.
 
Hanno diritto ad usufruire delle agevolazioni i residenti a Trieste, appartenenti alle seguenti casistiche: persone con disabilità o invalidi civili, persone che presentano mobilità ridotta a causa di difficoltà motorie di natura permanente o temporanea, anziani over 75, donne in stato di gravidanza.
 
I requisiti più in dettaglio:
 
a) persone che al momento di fruizione della prestazione (corsa in taxi o noleggio con conducente, anche accompagnate) presentino una disabilità certificata ai sensi della legge 104/92, e/o invalidi civili ai sensi della legge 118/71 (il richiedente autocertificherà gli estremi dell’atto: l’ente che ha effettuato l’accertamento, il numero di certificazione e la data del rilascio);
 
b) persone che, al momento di fruizione della prestazione (corsa in taxi o noleggio con conducente), presentino mobilità ridotta, nell’uso del trasporto, a causa di difficoltà motorie di natura permanente o temporanea, documentate da idonea certificazione medica;
 
c) persone che, al momento di fruizione della prestazione (corsa in taxi o noleggio con conducente), abbiano compiuto 75 anni;
 
d) donne che al momento della fruizione della prestazione (corsa in taxi o noleggio con conducente) siano in stato di gravidanza documentato da idonea certificazione medica.
 
Il Comune è l'Ente incaricato di gestire le domande di rimborso dei cittadini.
L'attività di ricezione delle domande è iniziata il 21 giugno scorso e proseguirà fino al 31 gennaio 2022, per il rimborso di corse effettuate entro e non oltre il 31 dicembre 2021.
 
Questa misura è alternativa alla misura regionale di recente emanazione, che prevede requisiti simili e l’utilizzo di una tessera. I rimborsi per le due misure non sono cumulabili per la medesima ricevuta (cioè per la stessa corsa).
 
 
COME FARE LA DOMANDA
 
La domanda si presenta online accedendo tramite Spid al portale https://servizisociali.online.trieste.it/
 
Per informazioni e problemi rispetto alla presentazione delle domande online, si può chiamare il Numero unico dei Servizi Sociali gestito in collaborazione con la società Televita: 040 9714614 - dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 17.00.
 
DOCUMENTAZIONE DA ALLEGARE ALLA DOMANDA
 
1) Ricevuta/e del taxi o fattura anche digitale, rilasciata dal noleggio con conducente, in cui devono essere indicati i seguenti dati:
 
numero identificativo taxi
 
data della corsa
 
nome cognome e data di nascita o codice fiscale di colui che fruisce del servizio (che equivale al soggetto in possesso dei requisiti richiesti) – non si accettano ricevute intestate agli accompagnatori
 
indicazione percorso
 
importo pagato della corsa
 
firma leggibile del tassista (in caso di rilascio di fattura digitale la firma non è necessaria)
 
firma leggibile del trasportato (il richiedente il buono o l’accompagnatore se il soggetto richiedente è impossibilitato a sottoscrivere) - (in caso di rilascio di fattura digitale la firma non è necessaria)
 
certificato medico nei casi richiesti
 
I buoni viaggio non sono cedibili, non costituiscono reddito imponibile del beneficiario e non rilevano ai fini del computo del valore dell'indicatore della situazione economica equivalente.