Azione Trieste: “Sulla cabinovia una maggioranza senza coraggio e senza responsabilità”

Azione Trieste: “Sulla cabinovia una maggioranza senza coraggio e senza responsabilità”

La discussione in Consiglio comunale sul finanziamento della cabinovia urbana continua a lasciare strascichi profondi nel dibattito politico cittadino. A intervenire con una riflessione articolata e “a freddo” è Daniela Rossetti, segretaria provinciale di Azione Trieste, che sposta l’attenzione oltre il merito dell’opera, puntando il dito su una questione ancora più rilevante: il comportamento politico della maggioranza.

Un’opera da 30 milioni senza certezze

Nel suo intervento, Rossetti definisce estremamente grave la scelta di destinare 30 milioni di euro di fondi comunali a un’opera di cui, a suo avviso, non sono chiari né la reale fattibilità, né il modello di finanziamento, né l’utilità concreta. Le ipotesi alternative emerse nel dibattito, come una possibile cremagliera da Bovedo al Faro, vengono citate come ulteriore segnale di confusione, soprattutto rispetto all’obiettivo iniziale dichiarato di migliorare l’accesso da nord alla città.

Il sindaco e il tema del limite

Nel ragionamento della segretaria di Azione Trieste, non mancano riferimenti critici alle recenti uscite del sindaco in aula consiliare, considerate sempre più frequenti e inappropriate. Episodi che, secondo Rossetti, restituiscono l’immagine di una figura istituzionale che avrebbe perso il senso del limite e dell’opportunità, fino a rischiare di trasformarsi in una caricatura di sé stessa.

La questione centrale: la fiducia politica

Ma il punto più delicato, secondo Rossetti, riguarda la maggioranza. Tre assessori, Bertoli, Lodi e Babuder, si sono visti sottrarre le deleghe relative alla cabinovia. Un passaggio che, politicamente, equivale a una sfiducia parziale. In un sistema basato su rapporti fiduciari, sottolinea Rossetti, la revoca di una delega dovrebbe portare alle dimissioni per coerenza e responsabilità. Invece, non solo ciò non è avvenuto, ma gli assessori avrebbero persino ringraziato il sindaco per essere stati sollevati da quella responsabilità.

Senza responsabilità, che senso ha la politica

Da qui la domanda centrale posta dall’esponente di Azione: che senso ha la politica senza responsabilità. Una riflessione che si estende anche al comportamento di Forza Italia, che pur dichiarandosi contraria alla delibera, non ha fatto mancare i numeri per approvarla, appellandosi a un generico “senso di lealtà”.

Secondo Rossetti, la lealtà politica dovrebbe essere rivolta prima di tutto agli elettori e ai cittadini amministrati, non a un sindaco o a una giunta che portano avanti scelte ritenute dannose.

Un’occasione persa per la politica

La conclusione è amara: al di là delle singole decisioni e delle polemiche, questa vicenda rappresenta l’ennesima occasione mancata per dimostrare che la politica può essere esercitata con serietà, onestà intellettuale, senso di responsabilità e lealtà verso la comunità. Un’occasione che, secondo Rossetti, è stata ancora una volta sprecata.