Un triestino vuole il circo in centro: "Pagliacci, torte in faccia e leoni gonfiabili in piazza Unità!"
C’è chi sogna un aumento di stipendio, chi un parcheggio libero sotto casa, e poi c’è lui, un triestino geniale e totalmente fuori di testa che sogna di vedere un vero circo classico in piazza Unità d’Italia, con il tendone rosso e bianco, i cavalli addestrati, i clown, i trapezisti e il profumo di zucchero filato che si mescola alla Bora.
“Non quei circhi moderni con le luci soffuse e la musica francese, eh!” precisa. “Io voglio i pagliacci che fanno cadere le torte in faccia, i leoni che ruggiscono (ma finti), i trampolieri alti tre metri che salutano i bambini davanti al Caffè degli Specchi. Voglio il circo vero, quello con il cuore, la polvere, la musica dell’orchestrina e i tamburi che fanno tremare le finestre del Municipio.”
Lui lo immagina così: il tendone gigantesco in mezzo alla piazza, le luci che si riflettono sul mare, la fanfara che parte alle otto in punto e il sindaco che taglia il nastro con una trombetta da clown. “Sarebbe una roba epica. Trieste non ha mai visto una cosa del genere. Tutti a ridere, a sognare, a dimenticare per due ore le multe, i lavori infiniti e la Bora che ti strappa l’ombrello. È il momento di ridere!”
L’idea gli è venuta una sera, guardando la piazza deserta sotto la pioggia. “Sembrava già un palcoscenico. Ho pensato: manca solo un elefante che entra dal mare e un domatore col cilindro! E poi sì, un bel cartello: Benvenuti al Grande Circo Triestino!”
Il sogno è folle, certo, ma anche contagioso. “Chi mi dice che non si può fare? A Trieste abbiamo avuto la Barcolana, i concerti, la Coppa America… e un circo no? Che male fa? Anzi, ci porterebbe un po’ di allegria, e anche qualche turista con i bambini. E magari qualche triestino tornerebbe a sorridere davvero.”
E mentre qualcuno scuote la testa, lui continua a immaginare: “Voglio che si senta la fanfara fino a Miramare, che i clown escano dai portici del Municipio, che la gente balli con la musica del circo sotto il cielo di Trieste. Se devo sognare, sogno in grande: voglio Trieste città del circo. Con tanto di leoni gonfiabili, popcorn e un clown sindaco che inaugura lo spettacolo!”
E chissà, forse in una città dove la Bora soffia via la logica e resta solo la poesia, un tendone colorato davanti al mare non sarebbe poi così folle.