Mattino Cinque denuncia il nuovo orrore del web: foto di donne svestite create con l’intelligenza artificiale
Torna l’allarme sul fronte della sicurezza digitale e del rispetto della dignità femminile. Nella puntata odierna di Mattino Cinque, il programma di Canale 5 condotto da Federica Panicucci, si è acceso un dibattito drammatico quanto necessario: un nuovo sito, diffuso nel deep web, utilizza l’intelligenza artificiale per creare immagini di donne svestite e in pose provocanti, generandole a partire da volti reali di persone esistenti, spesso del tutto inconsapevoli.
Il caso, definito “un incubo digitale”, è stato portato alla luce dalla giornalista Francesca Barra, avvisata da un suo follower che la sua immagine era stata manipolata e caricata sulla piattaforma. Il sito in questione vanta oltre 7 milioni e mezzo di iscritti in tutto il mondo e 4 milioni di post, un dato impressionante che rivela la portata globale del fenomeno e la sua pericolosità.
Nel corso della trasmissione, è stato sottolineato come questo nuovo abuso digitale rappresenti una forma di violenza sessista 2.0, resa possibile dalla potenza dell’intelligenza artificiale quando utilizzata senza regole né etica. Celebrità e ragazze comuni vengono trasformate in materiale pornografico falso, esposto al giudizio e ai commenti più volgari.
Le autorità italiane, e in particolare la Polizia Postale, stanno già monitorando la piattaforma e raccogliendo denunce, ma risalire ai responsabili si rivela estremamente complesso, poiché i server del sito si trovano all’estero, spesso in Paesi dove le leggi sulla privacy e sulla protezione dei dati personali sono deboli o inesistenti.
Durante la diretta, Mattino Cinque ha ricordato l’urgenza di una regolamentazione internazionale sull’uso dell’intelligenza artificiale, per evitare che strumenti nati per innovare diventino armi di umiliazione e sfruttamento. L’obiettivo di questi siti resta sempre lo stesso: il profitto economico costruito sulla sofferenza e sulla violazione dell’immagine di donne ignare.
Un appello forte è arrivato anche agli utenti: non condividere, non commentare, non alimentare la viralità di immagini false, che restano pur sempre atti di violenza simbolica. Come sottolineato dalla Panicucci, “dietro ogni volto rubato c’è una persona vera, una dignità ferita e una violazione gravissima”.