Le piogge estive in regione stanno diminuendo in modo significativo

 Le piogge estive in regione stanno diminuendo in modo significativo

L’analisi delle precipitazioni stagionali in Friuli Venezia Giulia, suddivise a livello territoriale, mostra come dal 1961 al 2024 le pluviometrie estive (e il numero dei giorni di pioggia estivi) su pianura e costa e sulle Prealpi stiano diminuendo in modo statisticamente significativo. Lo si legge nel report 'Il Friuli Venezia Giulia nel cambiamento climatico' diffuso oggi da Arpa FVG. "Questa analisi, che ha considerato i dati di 57 stazioni (29 su pianura e costa, 13 su Prealpi e 15 su Alpi), vede dei tassi di diminuzione media delle piogge che su pianura e costa e sulle Prealpi è pari a 1.6-1.7 mm/anno – spiegano gli esperti - mentre il tasso di diminuzione del numero medio di giorni estivo è di 0.05-0.06 gg/anno. In accordo con analisi condotte a livello italiano (progetto ARCIS Archivio Climatologico per l’Italia Centro-Settentrionale; www.arcis.it) si vede come nelle altre stagioni (inverno, primavera autunno) o sulle zone alpine non si riscontrino dei trend crescenti o decrescenti statisticamente significativi".

 Il numero di giorni piovosi a livello annuale varia dagli 85-90 della fascia costiera ai 120-130 della zona pedemontana e montana, si legge nel rapporto Arpa. Per quanto riguarda la distribuzione delle piogge nell’arco dell’anno, in tutta la regione il mese mediamente meno piovoso è febbraio, con valori che variano dai 60 mm di pioggia sulla costa ai 90 mm in pianura, fino ai 120-140 mm nella zona prealpina. Durante la primavera le piogge man mano aumentano fino a raggiungere a maggio un primo picco (80 mm sulla costa e 280 mm sulle Prealpi Giulie). A luglio le piogge diminuiscono per poi risalire nuovamente a partire dalla terza decade di agosto. La stagione autunnale è decisamente la più piovosa e i dati medi mensili di precipitazione a novembre variano dai 100 mm della costa ai 450 mm di Musi (Udine).

L’andamento futuro delle precipitazioni è complesso da delineare, data la marcata variabilità di questi fenomeni sia nel tempo che nello spazio, scrivono gli esperti di Arpa. Utilizzando il panorama emissivo RCP8.5 le proiezioni climatiche prefigurano, per il futuro lontano, nelle diverse zone della regione un aumento delle precipitazioni invernali dal +10 al +20% rispetto al dato medio storico. Molto rilevante è la diminuzione delle piogge estive, stimate nel futuro lontano nel medesimo panorama emissivo, che in alcune zone della regione potrebbero risultare inferiori del 30%. Meno rilevanti risultano le variazioni stimate in positivo o negativo rispetto al periodo storico nelle altre stagioni o per l’intero anno sia nel futuro vicino che in quello medio o in quello lontano, per lo scenario RCP8.5. Infine, per quanto riguarda l'intensità delle precipitazioni gli esperti si aspettano "eventi con piovosità massima di 100-200 mm su costa e pianura e intorno ai 300-400 mm sulla zona prealpina, dove localmente si possono registrare precipitazioni giornaliere di oltre 500 mm. Lo studio dei trend dell’intensità delle piogge giornaliere dal 1961 al 2024 mostra come l’incremento risulti statisticamente significativo su tutte le zone (alpina, prealpina, pianura, costa), ma solamente nel mese invernale. Nelle altre stagioni, e in particolare in estate, non si riscontra a livello osservativo un incremento nel tempo del valore delle piogge massime". (GEA) - ARM/VLN AMB