A Trieste l’iniziativa "un filo che lega": bambini e anziani insieme per fare del bene

“Un filo che lega”. E’ questo il nome dell’iniziativa educativa e benefica che unisce gli ospiti della Residenza Ad Maiores di Orpea Italia ai bimbi della scuola primaria Elio de Morpurgo dell’Istituto Comprensivo ai Campi Elisi di Trieste.
 
Due realtà, una Residenza per Anziani e una scuola elementare, a prima vista diverse e distanti accumunate dalla convinzione che il sistema educativo di istruzione e il mondo della terza età possano dialogare e collaborare in attività che costituiscono un arricchimento per entrambe le parti.
 
Perché c’è un filo, sottile ma resistentissimo, che lega l’universo degli anziani e quello dei bambini.
 
E così negli scorsi mesi gli ospiti di Ad Maiores e gli scolari della primaria hanno partecipato a laboratori creativi e hanno realizzato cappellini, centritavola, coccarde, alberelli di Natale, presine ma anche disegni e dipinti. Il tutto per una buona causa: un mercatino benefico per raccogliere fondi  da destinare ai meno fortunati.
 
Sabato 18 dicembre, durante il pomeriggio, sulle bancarelle allestite in Piazza Goldoni, i cittadini di Trieste potranno ammirare e acquistare le loro piccole, grandi creazioni.
 
Il ricavato delle offerte sarà destinato ad International Action per l’adozione di tre bambini del Nepal e alle famiglie più colpite dal Covid sul nostro territorio.
 
“Questo genere di attività manuale è particolarmente valida per gli anziani – commentano gli animatori di Ad Maiores – perché richiama emozioni, ricordi, ruoli sociali che la persona associa alla propria infanzia (quando apprendeva) e all’età adulta (quando insegnava). Operativamente richiede competenze motorie e cognitive: dalla coordinazione oculo-manuale alla memoria procedurale e prospettica, dalla capacità di astrazione al mantenimento dell’attenzione ma anche socializzazione e collaborazione fra pari. Vengono quindi stimolati ambiti differenti, anche per persone con deterioramento cognitivo lieve o moderato”.
 
Ma l’iniziativa Un Filo che lega è anche un gesto d’amore per il prossimo, una risposta ad una richiesta di aiuto silenziosa che arriva dai meno fortunati.
 
“Il valore di questa iniziativa risiede nel fatto che l’attività non sia fine a sé stessa. – Aggiunge Alessandra Taveri COO Orpea Italia - Gli anziani sono, e devono sentirsi, utili e preziosi per la comunità. E così il loro tempo e le loro abilità si trasformano in un gesto nobile che vogliamo dedicare a tutte quelle categorie di persone più bisognose, per le quali un piccolo dono può significare molto”.