Giorno del Ricordo, Unione degli Istriani: «Da Mattarella parole di condanna a negazionisti»

«Sì è conclusa poco fa al Quirinale la cerimonia voluta dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per celebrare il Giorno del Ricordo in memoria delle Vittime delle Foibe e dell'Esodo degli Italiani di Istria, Fiume e Dalmazia. Parole molto chiare, quelle pronunciate dal Capo dello Stato, che ha condannato senza appello qualsiasi tesi giustificazionista e negazionista rispetto a ciò che avvenne dopo l' 8 settembre 1943 in Istria e nella Venezia Giulia occupata da Tito».

Lo rileva in una nota l'Unione degli Istriani.

«Non abbiamo partecipato - continua la nota -  alla cerimonia, ma siamo grati a Mattarella per aver voluto quest'anno, per la prima volta al Quirinale dal suo insediamento, la cerimonia al Colle e per aver pronunciato chiare parole di condanna di negazionisti e riduzionisti e per aver nettamente connotato la nostra tragedia quale pulizia etnica, ciò che effettivamente fu" commenta il presidente Massimiliano Lacota».

«Ciò premesso" prosegue Lacota "pesa a maggior ragione come un macigno il fatto che Tito continui ad essere Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica italiana, decorato di Gran Cordone, un macigno che non può non essere rimosso, alla luce di ciò che il maresciallo jugoslavo fece a danno della popolazione giuliano-dalmata».

«Non ci può essere alcuna credibilità nelle parole del Capo dello Stato se parallelamente non si avviano quei passi fondamentali necessari a porre rimedio a questa assurdità". "Vogliamo, anzi pretendiamo di celebrare il prossimo Giorno del Ricordo liberi da questo vergognoso ed umiliante fardello" conclude Lacota».