"I poliziotti non picchiano i migranti, accuse infamanti da parte di un pakistano"

Pubblichiamo da Lorenzo Tamaro - Segretario Provinciale SAP
 
Le testimonianze pubblicate sui quotidiani nazionali, raccontate dal cittadino pakistano, sono gravi se corrispondessero alla verità.
 
Una descrizione dei fatti che, se confermata,  non somiglia alla normale e quotidiana attività che conosciamo delle forze di Polizia, che assieme ai militari dell'operazione “Strade sicure”, sono chiamati ad dover affrontare in condizioni difficili una problematica come quella dell'immigrazione clandestina di vaste proporzioni sul versante orientale, dettata da una sempre più fiorente “Rotta balcanica”.
 
Gli operatori di Polizia al contrario di quanto descritto nel racconto del pakistano, generalmente oltre ad espletare quanto previsto dalla legge ed eseguire le indicazioni fornite dal Ministero dell’Interno, si trovano a dover fornire a titolo personale, con senso umanitario, indumenti e generi di prima necessità, in attesa che poi qualcuno si occupi di loro.
 
Lasceremo che la faccenda venga giudicata da chi di dovere, siamo assolutamente tranquilli sul metodo usato solitamente dagli operatori di Polizia, siamo stanchi però di accuse che spesso poi cadono come un castello di carta, perché infondate e indotte con l'unico scopo di screditare l'operato dei poliziotti.
 
Siamo i primi a voler palesare la realtà dei fatti e per questo motivo che il SAP da molti anni invoca garanzie funzionali, la dotazione e l'utilizzo delle body cam; forse accuse similari troverebbero un’immediata e veritiera risposta senza dover attendere per anni giustizia.
 
Ci attendiamo a riguardo una risposta forte da parte del Ministero dell'Interno che in questo caso appare dovuta.