Viaggio nei gruppi Telegram tra soldi facili, contenuti vietati e malati di hard

Si apre uno spiraglio di luce su uno dei gruppi più controversi, discussi di Telegram e Trieste Cafe lo fa con alcune dichiarazioni esclusive di un ex admin, che ha voluto finalmente far (un po’ almeno) di chiarezza su ciò che sta dietro al gruppo e che gli utenti non vedono.

“Innanzitutto, prima di addentrarmi dentro il gruppo – riferisce l’ex admin – mi sembra doverosa una breve storia del gruppo. Il gruppo Telegram Dipreisti è nato attorno ai primi mesi del 2019, dalle ceneri di altri gruppi (“La Bibbia”, “Stupro tua sorella”, “Ragazze in chat” e “Ragazze live”), che nei mesi precedenti avevano riscontrato un notevole successo di pubblico, senza però che noi gestori riuscissimo a monetizzare alcunché, in pratica lo facevamo nel tempo libero a solo scopo ludico.

Dall’esigenza quindi di passare dal “passatempo” ad una struttura economica ben “chiara e consolidata”, noi gestori, tutti ragazzi italiani e giovanissimi – la gran parte allora minorenni -  ci siamo dati una organizzazione più strutturata e incanalata principalmente al guadagno, nel tentativo di  cercare il massimo profitto possibile da tale attività. Primo passo appunto è stata la creazione del nuovo gruppo “Dipresti”, (nome derivante dal noto ex avvocato Andrea Diprè, poi diventato fenomeno di scuse specie 3-4 anni fa che ha creato una sua “religione” il dipreismo con i dipreisti i suoi 2adepti”) dove tutti i gruppi sono confluiti successivamente. In qualche mese circa 20 mila persone risultavano iscritte al canale.

Nel frattempo però, non tutto è andato liscio come il avevamo preventivato. La Giustizia italiana si è abbattuta in modo deciso e fermo su di noi. Come riferiscono infatti le cronache di allora, il fondatore di uno dei gruppi “storici”, precisamente “La Bibbia”, (gruppo di revenge porn ndr.) assieme ad alcuni amministratori ,sono stati denunciati ed alcuni arrestati per tali attività social.

Tale attività investigativa, guardando quindi in modo più generale, ha stroncato gran parte dell’organizzazione primaria, falcidiandone il gruppo iniziale, a quel punto ridotto all’osso a seguito dell’Inchiesta della Procura. Eravamo io e pochi altri superstiti, partiti poi con questa nuova avventura”.

“Nel corso degli anni fino ad arrivare ai giorni nostri – ancora - il gruppo si è evoluto in modo naturale, proprio per la capacità degli admin e moderatori di mantenere la serietà e di offrire assistenza di qualità ai membri, offrendo quindi un servizio che altri non avranno mai. Sottolinea la necessità fondamentale, e questo me ne sono accordo da admin, di avere sempre chiaro l’obiettivo della moderazione tempestiva ed in tempo reale, a rischio c’è sia la tenuta del gruppo che degli utenti, che altrimenti se ne vanno molto velocemente e recuperarli non è così scontato e semplice, per lo meno nel breve periodo. Comunque migliaia di persone si alternano giornalmente nel gruppo e qui sta appunto la difficoltà nel dover moderare sempre e comunque, utenti che talvolta sono fastidiosi, maleducati o totalmente irrispettosi delle regole del buon senso”.

“Dietro a un gruppo Telegram di successo – continua il giovanissimo ex admin -  c’è una grande organizzazione e continua gestione a manutenzione sia perché esso sia funzionale e accessibile 24 ore su 24, affinché il gruppo non venga bannato perché non rispetto la netiquette. In più a tutto ciò va aggiunta la necessità che il gruppo sia quanto più facilmente raggiungibile dalla più vasta platea possibile di pubblico.

Per permettere ciò, noi  admin, molto ben avvezzi alla tecnologia e alla programmazione in generale, avevamo creato un sistema di gruppi paralleli che, unitamente a migliaia di bot inseriti, permettono tuttora alla struttura di avere una visibilità assolutamente invidiabile e di primo piano. Il tutto però va continuamente gestito con una certa manutenzione, aggiornando praticamente quotidianamente bot, creandone di nuovi e sostituendoli, oltre a gestire al meglio le pagine e la medesima struttura”.

LA GESTIONE

“Per permettere i guadagni, abbiamo dovuto struttura la nostra galassia telegram in modo da far confluire nel modo più semplice possibile i nostri utenti verso i canali a pagamento o verso quei canali che spingano l’utente a spendere. Il tutto ovviamente è ben studiato a tavolino e anche in questo casa si indirizza verso una gestione economica della galassia “dipreistica”. Le stanze pubbliche infatti  hanno il compito di indirizzare gli  utenti alle stanze private, dove gli utenti hanno più libertà di gestione dei contenuti, dunque sono maggiormente frequentate gli utenti sono quindi più propensi anche spendere soldi (a questo proposito uno degli ex admin ha riferito: “In 5 mesi grazie all'ottima gestione son riuscito a fare un totale di 40.000€”. In totale il nostro fatturato si aggirava e si dovrebbe aggirare ancora sui 500 mila euro annui, poi divisi tra tutti gli admin, amministratori e coloro che poi gestiscono i diversi servizi. Praticamente un lavoro in piena regola, con tanto di orari di lavoro, divisione dei compiti e gestione delle ferie in modo che i turni siano sempre coperti”.

“Nelle stanze pubbliche – va più nello specifico -  la moderazione è particolarmente severa ed attenta, con continui ban e ammonizioni agli utenti. Non mancano infatti gli iscritti che condividono post vietati sia dalla legge che dal programma stesso, che quindi metterebbero pure a repentaglio il gruppo con seri rischi di ban “Dopo la moderazione, è consigliabile eliminare la moderazione passata, quindi si eliminano le foto e video passati per tenere la chat pulita. Discorso diverso per le pubblicità dei canali a pagamento, quelli che ci permettono ingenti guadagni nonostante il costo di accesso molto popolare, che rimangono ben visibili e vengono spammati nel gruppo diverse volte al girono, il cui numero varia a seconda se stiamo parlando del periodo invernale o estivo, dove notoriamente ci sono meno entrate e meno interazioni nei gruppi. Anche i messaggi pubblicitari dei gruppi a pagamento deve essere gestita con intelligenza, per evitare che la gente abbiamo difficoltà ad interagire e pubblicare i propri post privati. La pagina infatti deve essere quanto più pulita possibile grazie anche all’intervento provvidenziale dei bot e gli utenti in tal maniera sono propensi sia ad investire delle cifre sui gruppi a pagamento che poi rimanere con una certa frequenza nei gruppi””.

LA CONCORRENZA

“Come in tutti i settori – riferisce l’admin – anche qua non manca la concorrenza, che spesso travalica il buon vivere, il rispetto e sfocia in atti di violenza informativa. Tutti assetati di soldi e potere anche chi, e mi riferisco alla quasi totalità di persone che si comporta in questo modo, che non ha alcuna competenza o strategia per arrivare a risultati importanti e creare ciò che  ho contribuito anche io a creare, insomma una sorta di ‘vorrei ma non posso’. Vorrei sottolineare che, sia prima che ora, il nostro gruppo come numeri è il primo in Italia, dunque quello ovviamente da cui la gente prende maggiormente “ispirazione” per tentare una copia, che sempre si rivelano di scadente qualità, insomma la più nota “brutta copia” di un progetto vincente già esistente, idea quindi già persa in partenza.

I concorrenti tentano di pubblicano nei nostri canali i loro gruppi, pagine in modo da indirizzare gli utenti verso le loro piattaforme. Questa scorretta pratica viene bloccata sul nascere, con ban perpetui agli utenti, che solitamente avvengono nel giro di pochi secondi poco l’inserimento del post incriminato

I nostri utenti che riescono a vedere in quel veloce lasso di tempo i post dei concorrenti, una volta che tentano di accedere ad altri canali, capisco subito la differenza professionale e di qualità e tornano subito indietro.

A prescindere da tutto, ciò che non tolleriamo sono le truffe, sempre più frequenti sui social e su Telegram, fatte anche e soprattutto da nostri concorrenti, spinti dal guadagno veloce  e sicuro, spesso per dopo quasi subito sparire dopo aver racimolano una discreta somma. Non tollerando simili comportamenti, prendiamo la posizioni dei nostri utenti truffati ed agiamo di conseguenza verso questi con metodi e strumenti informatici adeguati a  far stroncare sul nascere organizzazioni truffaldine”.

LA VOGLIA DI PORNO

“C’è una voglia di porno , che talvolta sfocia in una vera e propria dipendenza che, come ho avuto modo di vedere nel corso degli anni, coinvolge tanti utenti delle più disparate età – continua l’admin. Continuamente ci viene richiesto materiale del più vario, quasi sempre in lingua italiana, spesso con insistenza, maleducazione ed arroganza. Per cercare di far calmare le persone e di prenderci tempo, spariamo cifre di un certo livello per tentare, almeno nel breve periodo, di contenere le richieste. Questo è inutile, la gente pur di avere nuovo materiale è disponibile ad accreditarci subito cifre di un certo livello”.

L’ex admin in conclusione fa degli esempi concreti: “la dipendenza da contenuti hard la si può evincere ad esempio dal fatto che ci sono persone disposte, senza protestate né colpo ferire, a pagare 3-4 volte al mese l’inserimento al gruppi premium (che, stando a quanto riferito, dovrebbe essere perenne ndr.) , dopo che, magari per un errore di digitazione sullo smartphone, sono erroneamente usciti dal gruppi a pagamento. Questi, pur di essere subito nuovamente inseriti, invece di attivare la procedura di verifica del saldo precedente per il nuovo inserimento, pagano nuovamente la medesima cifra per saltare a pie pari tale “burocrazia” e poter usufruire immediatamente del servizio”.