"Al Pedocin ci andavo ai tempi dell’Università, perché era il posto più vicino a dove abitavo e poi non avevo voglia di arrivare fino a Barcola. Oltretutto, consideravo Barcola il luogo delle “sfilate”, il Pedocin era il luogo per tutte. C’erano donne di tutte le età e forme e, al di là del muro, solo i soliti i 4-5 anziani a cui nessuna faceva caso, perché il @bagnolalanterna era il luogo della “libertà per tutte”.
Cosa mai è cambiato in quel posto se alcune "acide" ora si accaniscono contro donne di altra cultura?
Non era il luogo della libertà?
Il luogo in cui la donna poteva essere sé stessa senza essere giudicata, criticata, derisa?
Sarà che quelle donne ora ritengono di non poter più sfilare a Barcola e si sentono costrette ad andare al Pedocin, perché forse ritengono i loro corpi non più adatti ad altri luoghi. E allora, invece di prendersela con la società, se la prendono con altre donne.
Non si rendono conto - poverine - che il topless non è una conquista se devi relegarti al Pedocin per non essere derisa in un mondo maschilista. Un mondo che se non hai vent’anni e/o un corpo perfetto ti criticherà, come hanno fatto loro la settimana scorsa con altre donne.
Che scelga la donna come vuole andare al mare, col velo o senza, in topless o vestita… è davvero così difficile da capire?
Come fanno a non comprendere che non hanno nessuna libertà se la tolgono ad altre sorelle che la pensano, o sono costrette a fare, in modo diverso?
La solidarietà femminile e maschile sottoforma di flashmob ieri, invece di essere tanto criticata dovrebbe far loro capire che ancora viviamo nel Medioevo. E per scelta ‘inconsapevole’, purtroppo!". A riferirlo le Sardine