Opicina, progetto “Panchine rosse” contro la violenza sulle donne: simbolo visibile nei giardini triestini

Opicina, progetto “Panchine rosse” contro la violenza sulle donne: simbolo visibile nei giardini triestini

Nel pomeriggio di lunedì 19 maggio 2025, nel giardino Vitulli di via Sant'Isidoro a Opicina, è stato presentato ufficialmente il progetto Panchine rosse, promosso per sensibilizzare sul tema della violenza contro le donne. L’iniziativa è stata illustrata in conferenza stampa dall’assessore comunale alle Politiche del Territorio Michele Babuder.

Un gesto concreto per dare forza al messaggio

Il progetto nasce da una serie di mozioni presentate nel dicembre 2024 dalle Circoscrizioni Seconda (Altipiano Est), Quinta (Barriera Vecchia – San Giacomo) e Sesta (San Giovanni – Chiadino-Rozzol), con la richiesta di posizionare una panchina rossa – simbolo del contrasto alla violenza di genere – in ogni giardino pubblico del territorio.

In assenza di fondi a bilancio, il Servizio Ambiente, Verde e Igiene Urbana del Comune di Trieste ha deciso di intervenire in economia diretta, restaurando e ridipingendo alcune panchine esistenti, in un’ottica di ottimizzazione, sostenibilità e valorizzazione del patrimonio pubblico.

Una panchina per ogni circoscrizione richiedente

Sono tre le panchine scelte e ridipinte di rosso:

  • nel giardino Vitulli di Villa Carsia a Opicina;
  • nel giardino di via Orlandini, lungo il marciapiede;
  • nel giardino di Villa Revoltella, sul viale principale.

I lavori sono stati realizzati con il contributo dei giardinieri comunali e la partecipazione volontaria dei consiglieri circoscrizionali, che lunedì 12 maggio hanno contribuito direttamente alla tinteggiatura. Le panchine, dopo l’asciugatura, sono state ricollocate nei luoghi originari nella mattinata del 19 maggio.

Un progetto condiviso tra istituzioni, cittadini e cultura

Alla conferenza stampa erano presenti rappresentanti delle tre Circoscrizioni coinvolte, la responsabile del servizio Progetti del Verde arch. Anna Nisi, il comandante della Stazione dei Carabinieri di Villa Opicina, le scrittrici Odri Koglot e Fabiana Redivo, e numerosi residenti.

Durante l’evento, Odri Koglot ha presentato il suo libro La quercia nel mio giardino, racconto autobiografico e biografico sul tema della violenza. L’incontro si è svolto in un clima partecipato, culminato con l’omaggio simbolico di una piccola pianta di quercia.

La quercia, simbolo di forza e maternità

Il ramo di quercia, da sempre considerato emblema di forza, dignità e perseveranza, è stato scelto per accompagnare il momento culturale. Per il Comune di Trieste, la pianta rappresenta anche un’occasione per riflettere sul valore della biodiversità: la quercia è regina dei boschi, capace di accogliere circa mille forme di vita e di nutrire le giovani piantine grazie ai suoi apparati radicali.

Un segnale di responsabilità condivisa

L’assessore Michele Babuder ha voluto sottolineare l’importanza di azioni concrete: “Ho accolto la proposta dei consiglieri a patto che ci fosse un gesto tangibile. Dipingere insieme le panchine è stato un modo per esprimere la volontà di tutta la comunità”. Ha poi ringraziato i presenti, l’Arma dei Carabinieri per la costante presenza sul territorio, e Odri Koglot per aver condiviso pubblicamente la propria esperienza.