Trieste tra le migliori d’Italia per chi guida: stress da traffico ai minimi storici
Trieste conquista un posto nella top 10 delle città italiane dove guidare è meno stressante, distinguendosi come una delle realtà urbane più virtuose in termini di traffico e vivibilità per gli automobilisti.
Un traffico contenuto e meno auto private
La classifica, stilata a livello nazionale, tiene conto di diversi parametri tra cui minuti medi nel traffico per viaggio, livello complessivo di congestione urbana e percentuale di cittadini che si spostano in auto. Trieste si posiziona decima, grazie a un livello di traffico di 95 su 200 e, soprattutto, alla percentuale più bassa d’Italia di automobilisti attivi, pari al 23,3%.
Anche se i 29 minuti medi nel traffico per viaggio sono superiori rispetto alle prime classificate, il sistema urbano triestino dimostra di reggere bene l’impatto della mobilità quotidiana, rendendo l’esperienza alla guida meno stressante rispetto ad altre città di pari dimensioni.
Chi guida meglio in Italia: Piacenza, Pisa e Bolzano al vertice
In cima alla classifica si trova Piacenza, città che offre la miglior esperienza al volante grazie a soli 13 minuti nel traffico per viaggio e un livello di congestione minimo (49 su 200). Seguono Pisa con 15 minuti di media e Bolzano, dove i rallentamenti arrivano a 20 minuti, ma con un sistema di mobilità molto equilibrato.
Peggio, invece, per città come Monza, Modena, Arezzo e Napoli, dove si superano i 35 minuti di traffico al giorno per viaggio, rendendo la guida una sfida quotidiana per molti residenti.
Trieste promossa a pieni voti
Il dato che fa la differenza per Trieste è la scarsa dipendenza dall’auto privata, con molti cittadini che scelgono il trasporto pubblico o altre modalità di spostamento. Un segnale positivo anche in ottica ambientale, che riflette un modello urbano sostenibile e funzionale.
Un risultato che conferma Trieste come una città a misura d’automobilista, ma senza eccessi, in grado di contenere lo stress della guida e valorizzare alternative più sostenibili.
Foto Sebastiano Visintin