Il gelato “a 3 euro a pallina” divide i cittadini: acceso dibattito online sul nuovo locale in via Dante
Basta una domanda, una di quelle semplici ma ben calibrate, a far scattare il dibattito. “Chi xe andado nela nova gelateria in centro? Come xe? (3€ a pallina!)”. Pubblicata su un gruppo social molto seguito e vivace, la domanda ha dato il via a una valanga di reazioni, opinioni, confronti e persino ricordi di un tempo che fu.
Il nuovo locale – aperto da pochi giorni in via Dante, nei locali che un tempo ospitavano un’amatissima gelateria storica – ha attirato fin da subito la curiosità dei triestini. Ma la sorpresa per il prezzo della singola pallina di gelato, fissato a 3 euro, ha diviso il pubblico.
Qualità o caro-gelato? Il confronto tra passato e presente
Alcuni cittadini hanno accolto positivamente la novità, descrivendo il prodotto come “buonissimo”, “diverso dal solito”, con una formula che richiama più un dolce al cucchiaio che un classico cono da passeggio. Qualcuno ha persino notato somiglianze con proposte “romane”, e ha apprezzato l’idea di portare in città qualcosa di nuovo, più “gourmet”, più ricercato.
Ma non sono mancate le critiche. Molti utenti hanno messo in dubbio il rapporto qualità-prezzo, evidenziando che con 3 euro a Trieste si può acquistare ben più di una pallina in altre gelaterie. Alcuni hanno ironizzato sulla dimensione delle porzioni, altri hanno semplicemente definito il prezzo “fuori mercato” o “inadatto al contesto triestino”.
Una parte della discussione ha preso una piega nostalgica: in tanti hanno ricordato con affetto l’ex locale, punto di riferimento per generazioni, tappa fissa delle estati triestine, noto per il suo stile classico e per i prezzi popolari. Il paragone, per qualcuno, non regge: “Prima xeera gelato, adesso xe moda”, ha scritto un utente.
Un tema che va oltre il gelato
A ben vedere, sotto la superficie della discussione si agitano temi più ampi: il cambiamento del centro città, l’arrivo di format “da fuori”, la trasformazione delle abitudini e il confronto tra stili di vita diversi. C’è chi apprezza l’apertura a nuovi gusti, e chi difende le abitudini locali, i sapori tradizionali e i prezzi accessibili.
Tra chi si schiera e chi osserva con distacco, il gelato diventa simbolo: di modernità, di tradizione, di un’estate che cambia ma che resta, comunque, sempre triestina.
Conclusione: una città che discute (anche) di gelato
Se c’è una certezza, è che a Trieste il gelato non è solo un dolce, ma un pezzo di cultura urbana. Che lo si voglia cremoso, artigianale, economico o esclusivo, rimane un argomento che scalda gli animi – e non solo per via della temperatura.
Il nuovo locale in via Dante, con i suoi gusti e il suo prezzo, ha sicuramente fatto parlare di sé. Starà ora ai triestini decidere se questa proposta entrerà a far parte delle nuove abitudini cittadine o resterà una parentesi da ricordare... magari, davanti a un altro cono, in un’altra piazza, a un prezzo più “tradizionale”.