Bambino ucciso a Muggia "Giovanni insieme a Elia in paradiso"
Folla commossa questa mattina a Muggia, all'interno e all'esterno del Duomo, per l'estremo saluto al piccolo Giovanni di 9 anni ucciso il 12 novembre scorso nella sua casa di Piazza Marconi 3. Centinaia di persone tra parenti con il padre Paolo Trame, amici, conoscenti e tanti bambini e - in questa giornata di lutto cittadino - hanno preso parte al rito funebre officiato dal parroco don Andrea Destradi. Nella chiesa, con la bara bianca al centro ricoperta di fiori e con la sua immagine - "Giovanni nel mare e nel vento il turo ricordo vive" - una zona e' stata riservata ai compagni di scuola e di calcio dove studiava e giocava e anche al circolo velico locale. Dall'altra parte della navata il sindaco di Muggia Paolo Polidori con la giunta comunale, il presidente della regione Massimiliano Fedriga, il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza (e' stato per 5 anni anche sindaco di Muggia), forze dell'ordine e numerosi giornalisti. Bandiera a mezz'asta sul municipio.
"La morte di Giovanni e' stata un pugno nello stomaco che ti lascia senza fiato" e' stata "un abisso nel quale non c'e' speranza non c'e' luce" ha detto nella sua omelia don Destradi. Poi ha continuato "troppo grande questo male e tante le domande che cercano una spiegazione di questo male" ma "il male non si spiega il male si combatte". Poi un riferimento anche quanto accaduto nel leccese: "Oggi il nostro dolore - ha sostenuto - fa spazio anche al dolore della famiglia di Elia a Calimera in provincia di Lecce, dove Elia ha vissuto la stessa sorte" di Giovanni "ora giocheranno insieme in paradiso" assieme "a tanti altri bambini che hanno vissuto una vita troppo breve". Poi Destradi ha parlato di "abisso" del "calvario" di quella casa dove "Giovanni ha dato la sua vita che gli e' stata tolta. E allora chiunque percorre le strade di quell'abisso non sia solo. La morte di Giovanni e' troppo, un Giovanni e' troppo". (AGI)Ts1/Gic