Serbia-Croazia: volontà migliorare rapporti ancora difficili

La volontà di intensificare i contatti tra Belgrado e Zagabria con l'obiettivo di allentare le persistenti tensioni e migliorare i rapporti bilaterali ancora appesantiti dai retaggi del passato, è emersa in un incontro informale che i ministri degli esteri serbo e croato, Ivica Dacic e Gordan Grlic Radman, hanno avuto in serata a Subotica, nel nord della Serbia. La Croazia, ha detto Grlic Radman, ha interesse a sostenere il percorso di integrazione europea della Serbia, alla quale può fornire consigli ed esperienza per il suo processo negoziale. Non sono pochi i problemi che impediscono una piena normalizzazione delle relazioni tra i due Paesi vicini, ancora fortemente condizionati dalle conseguenze sia dei drammi della seconda guerra mondiale, sia dai conflitti fratricidi che trent'anni fa segnarono la disgregazione della Federazione socialista jugoslava. La guerra serbo-croata del 1991-1995 provocò oltre 20 mila morti e centinaia di migliaia di profughi. I due Paesi balcanici, le cui posizioni su quegli eventi storici restano opposte, fanno fatica ad affrontare e risolvere in particolare i problemi legati ai crimini di guerra, alle persone scomparse, alle rispettive minoranze. E' stato deciso di nominare rispettivi coordinatori incaricati di facilitare i contatti e favorire il negoziato. Croazia e Slovenia sono gli unici Paesi della ex Jugoslavia ad aver aderito all'Unione europea, mentre gli altri sono ancora in sala d'attesa. Serbia, Montenegro e Macedonia del Nord impegnate nel negoziato di adesione, mentre la Bosnia-Erzegovina ha ottenuto da poco lo status di Paese candidato e guarda alla prospettiva del negoziato. Più indietro è il Kosovo, che deve prima risolvere la spinosa questione della normalizzazione dei rapporti con la Serbia. (ANSAmed). QN