Shock a Trieste, pugile sul ring con tatuaggi nazisti. La Federazione: "Inaccettabile quanto successo, rischio squalifica"
A Trieste, in quel del Palachiarbola, ha avuto luogo la sfida per il titolo italiano superpiuma tra Michele Broili e Hassan Nourdine.
Nourdine si è imposto con verdetto unanime (98-91; 98-91; 96-95) laureandosi così Campione d'Italia SuperPiuma.
Manifestazione che è stata integralmente trasmessa in diretta sul canale Youtube ufficiale della FPI (FPIOfficialChannel) e, per quanto attiene il main event, su www.gazzetta.it
Evento, organizzato dalla Promo Boxe Italia e dall'Ardita Boxe Trieste in collaborazione con il Comune di Trieste e la Lion Gym, il cui programma ha visto svolgersi 3 match di sottoclou.
INFORMATIVA FPI: (Federazione Pugilistica Italiana)
Con la presente la Federazione Pugilistica Italiana venuta a conoscenza e preso atto della situazione emersa nel corso dell’incontro di Pugilato disputatosi in data 18.09.2021 a Trieste tra i Pugili Michele Broili e Hassan Nurdine, valevole per il titolo italiano dei pesi superpiuma, vuole chiarire immediatamente la propria posizione e renderla pubblica.
Durante l’incontro si sono notati alcuni tatuaggi sul corpo del Pugile Broili inneggianti al nazismo e, come tali, costituenti un comportamento inaccettabile e stigmatizzato da sempre dalla Federazione Pugilistica Italiana, la quale è costantemente schierata contro ogni forma di violenza, discriminazione e condotta illecita e/o criminosa.
Ovviamente di tale comportamento è esclusivamente responsabile il tesserato che lo ha posto in essere e, semmai, indirettamente ed oggettivamente la Società di appartenenza che lo abbia avallato e/o tollerato.
Alcuna responsabilità può e deve essere ascritta alla Federazione Pugilistica Italiana, la quale non può essere a conoscenza delle scelte personali di ogni singolo tesserato sino a quando non ne abbia contezza.
La F.P.I. , condanna e stigmatizza con forza e perentoriamente il comportamento del proprio tesserato e si dissocia da ogni riferimento che i tatuaggi offensivi dallo stesso portati evochino.
Tale comportamento è in palese contrasto con le norme sancite dal “Codice di Comportamento Sportivo del C.O.N.I. (art.5)” che la F.P.I. recepisce, condividendone spirito e contenuto.
Per tali ragioni la F.P.I. si riserva di sottoporre agli Organi di Giustizia Federali tale comportamento affinché ne sia, nelle opportune sedi, valutata la contrarietà rispetto allo Statuto ed ai Regolamenti Fedarli ed vengano adottate le opportune misure sanzionatorie anche a tutela dell’immagine della Federazione Pugilistica Italiana.
Riservandosi, altresì, ogni opportuna azione.