Padova: aggredisce compagna incinta, braccialetto elettronico per 35enne
Gli agenti di una volante dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Padova sono intervenuti presso una struttura alberghiera del centro cittadino in quanto il personale receptionist aveva segnalato alla sala operativa una donna in evidente stato di difficoltà che, poco prima, era stata oggetto di un’aggressione fisica da parte del compagno.La pattuglia, una volta raggiunto l’indirizzo indicato, ha trovato, all’ingresso dell’edificio la presenza del personale alberghiero intento a bloccare la fuga di un uomo, il presunto autore dell’atto violento, il quale stava tentando in tutta fretta di rendersi irreperibile e di eludere il controllo di polizia.L'uomo, un 35enne originario del Veneziano, è apparso sin da subito visibilmente nervoso per la situazione che si era creata e alla richiesta di fornire un documento valido al suo riconoscimento lo stesso esibiva e consegnava una carta di identità, mostrando tuttavia un atteggiamento spavaldo davanti alla richiesta di spiegazioni da parte degli operatori in merito a cosa fosse effettivamente successo poco prima.L'uomo ha ammesso di aver litigato con la propria compagna, nonché futura madre di suo figlio, per futili motivi dovuti alla gelosia.
A questo punto gli Agenti hanno preso contatti con la donna che, in lacrime, ha riferito di essere stata aggredita e malmenata dal suo compagno che, alle prime luci del mattino, nel corso di una concitata discussione, incurante del suo stato gestazionale al sesto mese l’aveva afferrata alla nuca facendole sbattere con violenza la fronte al muro della stanza in cui soggiornavano.La donna, notevolmente impaurita per la violenta aggressione subita, temendo per l’incolumità sua e del figlio in grembo, si precipitava quindi alla finestra della camera invocando aiuto a gran voce per poi riuscire a scappare dalla stanza, ancora in accappatoio, ed una volta in corridoio attirare l’attenzione degli altri clienti dell’hotel, nel frattempo affacciatisi dalle loro camere a causa delle forti urla sentite.La donna, una volta tranquillizzata dagli Agenti, nel raccontare quanto appena accaduto iniziava a descrivere la tormentata relazione sentimentale in atto con l’uomo il quale, già in precedenti occasioni avvenute in altre città, incurante dello stato interessante della compagna aveva assunto contro di lei ripetuti atteggiamenti violenti costringendola addirittura in un caso, risalente allo scorso novembre, a ricorrere a cure mediche da parte del pronto soccorso dopo averla colpita con calci e pugni in prossimità del ventre.
Inoltre la donna, manifestando il timore per l’incolumità sua e del figlio in grembo, riferiva che in diverse occasioni il compagno l’aveva minacciata riferendole che si sarebbe impossessato un giorno del futuro figlio non permettendole così di vederlo e crescerlo qualora avesse presentato denuncia o querela nei suoi confronti, minacciandola inoltre di rovinarle l’esistenza e costringendola così a subire in diverse occasioni le sue aggressioni.Visto lo stato di agitazione della donna, è stata accompagnata al pronto soccorso per le cure e gli accertamenti del caso dal quale veniva dimessa con prognosi di 5 giorni.Il compagno, una volta fermato, è stato accompagnato in Questura e indagato in stato di arresto per il reato di maltrattamenti in famiglia e, sottoposto nella mattina di sabato ad udienza di convalida e successivo processo per direttissima, veniva posto in libertà e nei suoi confronti disposta la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa con applicazione del braccialetto elettronico. (LaPresse) - CRO NG01 lpr