Onorificenze a Tito improvvisamente "decadute". Unione degli Istriani: "Ci prendono per i fondelli"!

Onorificenze a Tito improvvisamente "decadute". Unione degli Istriani: "Ci prendono per i fondelli"!

"Cari Amici,
ha del ridicolo ciò che è accaduto in questi giorni, con la "precisazione" del Quirinale passata all'Ansa che appare di una ovvietà inarrivabile: se Tito è morto, vuol dire che non è più Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica decorato di Gran Cordone.
Per noi che conosciamo bene ciò che succede sulle nostre teste, avendolo più volte sperimentato dal 1943 in avanti, il messaggio è chiaro: stop ai lavori della Commissione Affari Costituzionali che si sta occupando di definire - con tutte le garanzie, stavolta, di concludere l'iter positivamente - il testo della legge che cancella gli onori al dittatore slavo comunista, responsabile di etnocidio in quanto mandante della pulizia etnica di noi Italiani della Venezia Giulia e Dalmazia.
Due, o tre piccioni con una fava: togliere dall'imbarazzo nel quale, con l'approvazione di una legge, giusta e sacrosanta e da decenni attesa, il Colle sarebbe finito, e non infastidire così Lubiana e Zagabria che Tito lo osannano ancora.
Noi invece vogliamo che ci sia una norma che stabilisca la REVOCA del Cavalierato al Mostro che fu Tito!
Duro l'intervento del nostro Presidente Massimiliano Lacota che dopo aver acquisito dai parlamentari tutte le informazioni si è così espresso.
"Se qualcuno pensa di prenderci per i fondelli in maniera così plateale, si sbaglia: non abbiamo certo bisogno che ci venga spiegato che quando uno crepa non porta più le onorificenze sulla giacca alle parate, così come non gira più per casa in mutande e calzini" incalza Lacota.
"Noi vogliamo che ci sia un provvedimento limpido, inequivocabile di revoca dell'onorificenza che nel 1969 un Capo dello Stato del tutto irrispettoso della nostra Storia e Tragedia ha conferito al nostro annientatore, una mostruosità che può e deve essere cancellata solo in questo modo" spiega Lacota.
"Chiedo alle massime autorità dello Stato, dal Presidente Sergio Mattarella al Capo del Governo Giorgia Meloni: poiché lo stesso principio vale anche per chi ha ottenuto la cittadinanza onoraria ed è morto, in questo caso addirittura ottant'anni fa, perché per Benito Mussolini, con ciclicità, si fa letteralmente a gara per revocargliela attraverso provvedimenti formali e specifici adottati da Consigli e Giunte Comunali in tutta Italia, definendo al momento norme non previste dai regolamenti in vigore?" conclude Lacota.
Insomma, si rischia di insabbiare tutto e chiuderla così: sarebbe un doppio oltraggio, ancor più imperdonabile della stessa concessione. Stavolta con la connivenza del Parlamento e delle forze politiche che si professano amiche." A riferirlo Unione edegli Istriani