«Area ex caserma Monte Cimone a Banne, studio di fattibilità per determinare costi di bonifica»
Di seguito la mozione firmata dai consiglieri di opposizione Valentina Repini Laura Famulari Fabiana Martini Giovanni Barbo Marco Toncelli Igor Svab Antonella Grim (Italia Viva) Sabrina Morena (Open FVG)
PREMESSO CHE il complesso dell'ex Caserma Monte Cimone in località Banne nel Comune di Trieste è costituito da 28 fabbricati principali, 5 dei quali dichiarati di interesse culturale, che si sviluppano su un’area di oltre 17 ettari, a cui si aggiunge una limitrofa area boschiva, denominata “ex Tenuta Bidischini – Burgstaller”, di ulteriori 34 ettari;
CONSIDERATO CHE la Caserma Monte Cimone è stata dismessa dai suoi usi militari già nei primi anni '90 ed è stata lasciata all’incuria e all’abbandono anche dopo il suo trasferimento dal demanio militare all’Agenzia del Demanio per la collocazione sul mercato;
Ricordato che
– l’area collinare di elevato pregio ambientale, dove oggi si trova l'ex Caserma Monte Cimone, anticamente nota come “Mandria - G’spud’vo”, unisce ai pregi naturalistici anche testimonianze storiche significative per la storia locale (dalla chiesetta di San Floriano costruita sui terreni Ustia nel 1735 alla costruzione, dopo il passaggio di proprietà del 1806, della villa delle famiglie Bidischini e poi Burgstaller, importanti nella storia di Trieste del 19° secolo);
– che il suo utilizzo per scopi militari risale alla prima guerra mondiale, quando il governo austro-ungarico ne rivendica la proprietà per usarla come deposito truppe, e che tale destinazione viene mantenuta nel 1921 dalle autorità militari italiane, che a partire dal 1924 e più massicciamente dal 1933 edificano nuove strutture, che, demolite le architetture pre-esistenti, trasformano l’intera tenuta Bidischini - Burgstaller nell’attuale caserma;
RILEVATO CHE lo strumento urbanistico vigente individua l’area costruita come “area di grande trasformazione” e consentirebbe la realizzazione di 77.000 metri cubi di edifici a destinazione di servizi direzionali, di ricerca e di produzione artigianale, e di servizi e attrezzature di interesse collettivo, mentre i 34 ettari boschivi sono classificati in Zona F2 di tutela ambientale;
CONSIDERATO CHE l’Agenzia del Demanio attribuisce al compendio della ex Caserma Monte Cimone il valore inventariale di sette milioni e 726 mila euro;
RICORDATO CHE dopo la dismissione della Caserma Monte Cimone sono state fatte ipotesi mai concretizzate sul suo recupero, ma che in tempi più recenti la comunità locale di Banne si è fatta portatrice di un nuovo progetto di risanamento ambientale e sviluppo funzionale integrato, che merita e deve essere valutato nelle sedi istituzionali pertinenti;
RITENUTO CHE il recupero ed il riutilizzo di quest'area corrisponda ad esigenze generali di riqualificazione sostenibile del territorio comunale e che perciò il Comune di Trieste debba farsi promotore del recupero di questo patrimonio all’uso della comunità locale;
tutto ciò premesso, impegna il Sindaco e la Giunta
– a promuovere un tavolo di lavoro con l'Agenzia del Demanio e con l’Amministrazione Regionale del Friuli Venezia Giulia per la definizione delle condizioni di sdemanializzazione del compendio della ex Caserma Monte Cimone di Banne; per la realizzazione di uno studio di fattibilità sulla determinazione dei costi di bonifica dell'area e per la pianificazione partecipata della sua riqualificazione ambientale e funzionale integrata;
ad informare entro due mesi il Consiglio Circoscrizionale dell’Altopiano Est ed il Consiglio Comunale di Trieste sulle iniziative assunte, sul loro esito e sulle azioni pianificate dall’Amministrazione Comunale per il loro prosieguo, inclusa la valutazione delle opportunità di finanziamento reperibili nel quadro della nuova
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