Giorno della Memoria, discorso del sindaco: «Olocausto ha segnato il destino di un popolo» (FOTO)

Di seguito proponiamo il discorso integrale del Sindaco Dipiazza, letto stamattina alla Risiera di San Sabba nel corso della solenne cerimonia dall'assessore alla Cultura Giorgio Rossi, in occasione del Giorno della Memoria

“Ricorda, quello che ti fece Amalek quando eri in cammino” è questa l’epigrafe vergata sulla pietra che questa Amministrazione comunale, assieme alla Comunità ebraica di Trieste e all’Unione delle Comunità ebraiche italiane hanno lo scorso settembre voluto, a ottant’anni di distanza, apporre in piazza dell’Unità dove furono promulgate le leggi razziali.

Il Giorno della Memoria e’ stato istituito dal Parlamento italiano nel 2000 affinché non si sbiadisca con l’incedere del tempo il dramma della Shoah. L’Olocausto ha segnato il destino di un popolo, in un ‘900 drammatico per il Paese e soprattutto in queste nostre terre, pregne del sangue di migliaia di innocenti.

Tra queste mura il buio ha oscurato la luce della ragione. Tra queste mura l’uomo ha umiliato, violentato e ucciso se stesso.

Anno dopo anno la memoria dei testimoni diretti si fa dolorosamente sempre meno numerosa; e’ ancora più importante, quindi, che le giovani generazioni custodiscano questa memoria per evitare che quanto e’ stato si possa ripetere.

La memoria, quindi, non deve essere usata per rinfocolare le divisioni, soprattutto in questi momenti di dolore, ma deve essere il carburante per camminare insieme e uniti verso un processo di pacificazione.

Il sentiero della pacificazione è spesso stretto e tortuoso, ma è  l’unico che ho intrapreso e che voglio continuare a percorrere. L’aver voluto far tradurre in sloveno per la prima volta nella storia di Trieste il discorso del sindaco in Risiera, l’aver voluto che tutti i sindaci della provincia di Trieste rendessero insieme omaggio a tutti i caduti nei diversi luoghi della memoria ed il concerto dei tre Presidenti, sono state le prime tre tappe simboliche di questa volontà di unificazione che hanno caratterizzato i miei precedenti mandati per superare i drammi del ‘900. In questo terzo mandato alla guida di Trieste dove la Comunità ebraica affonda le sue radici e contribuisce attivamente alla crescita culturale, sociale, economica della città ho continuato a percorrere questa strada e la cosa bella è che, man mano che procedo; sempre più persone camminano insieme a me.

Trieste, città  multietnica e multireligiosa per eccellenza, è stata sfregiata dalla promulgazione delle leggi razziali e da quanto accaduto tra queste mura dove e’ stata smarrita la pietà e uomini, donne, giovani prevalentemente ebrei hanno perso la vita.

Senza la memoria non c’è futuro e all’inizio dello scorso anno, tutti insieme, abbiamo posato in diversi punti della città le pietre d’inciampo. Lo scorso settembre, nella casa dei triestini, a ottant’anni dalla promulgazione delle leggi razziali ho detto che “tutto il mondo dovrebbe chiedere scusa agli ebrei, io non sono il mondo ma il sindaco di Trieste e a nome della città chiedo scusa”.

Continuiamo insieme a sempre più persone a percorre questo percorso di pacificazione e grazie alla memoria superiamo nel rispetto reciproco i drammi del novecento, come fu l’olocausto, affinché ciò che e’ stato non accada mai più”.

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