Porto Vecchio immerso nel verde, presentato il nuovo Parco lineare che fa sognare i triestini (FOTO-VIDEO)

E’ stato presentato, oggi martedì 13 settembre, nella sala Luttazzi del Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste il progetto di fattibilità tecnica ed economica per il “Parco Lineare Verde di Archeologia Industriale dal terrapieno di Barcola al centro storico” redatto dallo Studio Atelier(s) Alfonso Femia. Il progetto – che è stato illustrato dall’Amministrazione comunale con il direttore del Dipartimento Territorio, Ambiente, Lavori pubblici e Patrimonio ing. Giulio Bernetti e l'architetto Alfonso Femia che lo ha redatto - si inserisce nella riqualificazione del Porto Vecchio nell'ambito del Piano nazionale per gli investimenti complementari al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) finanziati dal Ministero della cultura.
     Tra gli interventi finanziati figura infatti anche ''Il Porto Vecchio di Trieste: il nuovo rinascimento della città", progetto dell’importo complessivo di 40 milioni di euro per il quale come soggetto attuatore è stato individuato il Comune di Trieste che ha affidato l’incarico per la redazione del progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica per il “Parco Lineare Verde di Archeologia Industriale dal terrapieno di Barcola al centro storico” allo Studio Atelier(s) Alfonso Femia/AF517.
 
 
L'intervento complessivo prevede la realizzazione di due sub-interventi: il primo denominato Viale monumentale (dal costo 19 milioni di euro) e quindi, appunto, il Parco lineare verde di archeologia industriale dal Terrapieno di Barcola al Centro Storico (del costo 21 milioni di euro).
“Il Pnnr – ha dichiarato il direttore del Dipartimento Territorio, Ambiente, Lavori pubblici e Patrimonio ing. Giulio Bernetti - ci offre l'opportunità, con questo progetto preliminare rinforzato, di andare a gara unica per progetto definitivo, esecutivo e lavori e lo faremo o autonomamente come Comune di Trieste o in accordo con il Ministero se sarà pronto un accordo quadro. La gara si svilupperà nei prossimi mesi e il vincitore avrà dei tempi per la progettazione definitiva ed esecutiva a partire da questo progetto. Presumibilmente i lavori potranno iniziare all'inizio del 2024”.
          Erano presenti i vertici degli Ordini professionali di Trieste (Architetti, Ingegneri e Geometri) che hanno sottolineato come il Parco lineare sia il primo intervento di parco urbano da 150 anni e forse il primo caso di partecipazione attiva e collaborazione con un’Amministrazione, rimarcando la grande sinergia attivata per questo progetto tra Comune di Trieste, Ordini professionali e progettisti.
 
Nel dettaglio, l’intervento prevede la realizzazione di un parco lineare urbano e l’area interessata assumerà il ruolo di polo attrattivo e generatore di riqualificazione urbana basata su soluzioni ecocompatibili, innovative per la città, rivolte a migliorare la qualità della vita ed elevare gli standard ambientali. In particolare, il parco lineare urbano darà luogo a uno spazio pubblico accessibile a tutti, punto di osservazione di una parte della città sconosciuta ai cittadini, in cui sarà possibile vivere esperienze che coinvolgono la natura, l'arte, lo sport, l'educazione e la socializzazione.
 
 
Il parco lineare pedonale e ciclabile ospiterà infatti aree verdi diversificate a seconda della specifica vocazione della zona e della destinazione d'uso degli edifici presenti.
“È un progetto molto importante coerente con le intenzioni dell’amministrazione triestina e con il master sviluppato da Andreas Kipar, studio Land che, in questa prima attuazione, partendo dagli spazi pubblici connette parti di città, attraverso la realizzazione di spazi continui attrezzati. Un luogo accogliente che induce e suggerisce l’esplorazione della linea costiera, conservando la memoria storica dell’impianto urbano asburgico” ha affermato Alfonso Femia, che con l’architetto paesaggista Michelangelo Pugliese e l’architetto triestino Giovanni Damiani, ha sviluppato il progetto di fattibilità tecnica ed economica per il Parco Lineare Verde di Archeologia Industriale da Barcola al centro storico.
 
 
Il percorso si estenderà tra la seconda e la terza fila dei magazzini del Porto Vecchio e il progetto prevede una connessione sia a sud con il centro di Trieste che a a nord, con il parcheggio Bovedo.
Il tracciato del nuovo parco asseconderà le tracce dei binari e degli scartamenti, mentre le geometrie cilindriche degli scambiatori ferroviari definiranno il disegno delle piazze, determinando gli incroci. Su questo concept progettuale, si innesta infine il percorso ciclo-pedonale.
Al centro del progetto, sei aree paesaggistiche contenute da due specchi d’acqua. E’ l’acqua infatti il grande elemento che connette, appare e scompare lungo la linea del parco.
 
 
“Il cuore del progetto – ha aggiunto Femia - è immaginare di confrontarsi con un luogo unico, molto minerale e introdurre la natura come elemento dinamico e creativo, capace di essere innovativo nel tempo; l’obiettivo è stato trovare un equilibrio tra la mineralità del luogo, che deve restare e pensare come la natura possa inserirsi anche in maniera da svilupparsi col tempo. E’ un progetto che lega una parte storica della città col suo territorio, ma caratterizzato anche dall'idea di circolarità di un parco immaginato come un incubatore di alberi, dove si possano piantare e farli crescere per poi essere portati in maniera ciclica dentro la città; tutto questo per ottenere un paesaggio variabile, ma pure anticipare la ricerca di quelle che potrebbero essere delle alberature che nel tempo dovranno adattarsi anche al cambiamento climatico. Un tema innovativo quindi – ha concluso Femia - che intende essere insieme parte educativa e produttiva di questo luogo”.
Il progetto è orientato alla sostenibilità ambientale, anche con riferimento all'efficientamento energetico, alla mobilità e agli aspetti edilizi: un’occasione di riqualificazione urbana e insieme opportunità di valorizzazione del trascorso storico, simbolico e identitario.
 
Da evidenziare poi l’aspetto ecologico: su 31.829 metri quadrati di superficie totale, verranno recuperati 30.000 metri quadrati di superficie drenante e saranno piantumati 680 alberi e selezionate 13 varietà di specie arboree. Allo sport verranno dedicati 3.500 metri quadrati e alle superfici d’acqua 2.450.
 
Il  Piano di Fattibilità Tecnica Economica “rinforzato” dovrà presentarsi in coerenza con le Linee di indirizzo del PNRR relativo al progetto anche mediante il recepimento dei contenuti delle “Linee guida per gli spazi aperti e gli edifici che caratterizzano l’area”, già realizzato dallo studio LAND Italia srl (architetto Kipar), il coordinamento e l’integrazione con i lavori del II Lotto “Riqualificazione della Viabilità e Opere di Infrastrutturazione dell’area del Polo Museale”, nonché con la progettazione del III Lotto “Viale Monumentale” e con la progettazione della “cabinovia metropolitana Trieste-Porto Vecchio-Carso”; inoltre si coordinerà con HERA Luce e ACEGAS per le progettazioni in atto riguardanti II e III Lotto.