Celebrata la “giornata della liberazione della città di Trieste dall'occupazione jugoslava”
Nella Sala del Consiglio comunale si è tenuta questa mattina (12 giugno) la celebrazione ufficiale della “Giornata della liberazione della città di Trieste dall'occupazione jugoslava”, organizzata dall’Amministrazione comunale in ottemperanza alla deliberazione della Giunta comunale approvata il 26 maggio 2020, che ha istituito la solenne ricorrenza cittadina del 12 giugno, per ricordare il giorno della fine dell'occupazione jugoslava di Trieste del 1945.
Il Presidente del Consiglio comunale Francesco Di Paola Panteca ha introdotto la celebrazione rivolgendo un saluto alle Autorità e ai rappresentanti di tutti gli Enti e le Associazioni patriottiche e d’Arma intervenuti nella Sala del Consiglio comunale.
“Oggi è una giornata importante per Trieste perchè il 12 giugno 1945 è la vera liberazione di Trieste e segna un momento cruciale nella nostra storia, dopo i 40 giorni drammatici di occupazione delle truppe comuniste di Tito. Con l'uscita di scena delle truppe jugoslave e della loro polizia cessarono anche gli arresti e quelle deportazioni funzionali al piano di preventiva bonifica del territorio messo in atto per rendere in maniera definitiva Trieste parte integrante della Jugoslavia comunista e il cui risultato furono migliaia di morti e scomparsi. I prelevati e deportati non tornarono più a casa inghiottiti nelle foibe. La terribile occupoazione jugoslava, proprio a causa del suo carattere violento venne citata anche nella motivazione della concessione della medaglia d'oro al Valor militare della città di Trieste. Dopo giorni di sofferenze e incertezze, Trieste tornò a respirare aria di libertà. Viva Trieste viva la libertà“.
Il vicesindaco Serena Tonel, anche a nome del sindaco Roberto Dipiazza, ha rivolto i saluti alle Autorità presenti.
“Oggi celebriamo la 'Giornata di liberazione della città dall’occupazione jugoslava', per ricordare la data in cui nel 1945 le truppe partigiane di Tito lasciarono Trieste dopo 40 giorni di terrore, determinando finalmente l’ultimo capitolo degli orrori della Seconda Guerra Mondiale e avviandosi ad archiviare le parti più cruente di un ‘900 particolarmente tormentato per le popolazioni di queste terre” ha esordito il Vicesindaco.
“Sul finire del Secondo conflitto mondiale, Trieste si presentava vulnerabile e appetibile come zona d’espansione per il blocco comunista, come testa di ponte per allargare la propria sfera di influenza verso un occidente ferito dalla follia nazista. Questa minaccia espansionistica era stata ben intravista da Winston Churchill, che nel riconoscere la fondamentale importanza geopolitica di Trieste, aveva preallertato l’alleato statunitense della necessità di muoversi in anticipo per difenderla. Ma nella concitazione delle fasi finali del conflitto bellico, la velocità dell’esercito di Tito ebbe il sopravvento”.
“Nell’aprile 1945 ovunque in Italia si respira un anelito di pace che si sente avvicinarsi e concretizzarsi, e con la pace si percepisce la gioia per la ritrovata libertà. Anche a Trieste la speranza impera. Ma no, Trieste dovrà aspettare. A Trieste questa speranza si infrange il 1° maggio, con l’arrivo delle truppe del IX Corpus dell’Esercito popolare di liberazione della Jugoslavia, che occupano Trieste proclamandone l’annessione alla Jugoslavia. Un’occupazione jugoslava che viene negativamente ricordata per i gravi fatti che vi avvennero – arresti ingiustificati, uccisioni, deportazioni da parte della polizia politica, con migliaia di morti e scomparsi.
“Proprio ieri, 11 giugno 2024, - ha continuato Serena Tonel - abbiamo ricordato in questo Consiglio comunale il sacrificio di oltre 200 membri del corpo della Guardia di Finanza che, dopo aver combattuto per la liberazione della città e la salvaguardia del porto, vennero disarmati, imprigionati e deportati dall’esercito popolare di Tito verso campi di detenzione e altre destinazioni ignote da cui non fecero ritorno. Al Corpo della Guardia di Finanza ieri il Consiglio comunale ha voluto all’unanimità assegnare la Cittadinanza onoraria, in occasione dei 250 anni dalla sua fondazione, anche per ricordare il ruolo dei finanzieri nella storia di Trieste, come appunto negli avvenimenti del maggio del ‘45”.
“Ecco che fu fondamentale l’abnegazione di Trieste nel resistere in quei 40 giorni di feroce occupazione, dando la possibilità alle truppe alleate, in particolare neozelandesi, di arrivare nella Venezia Giulia e garantire la libertà dei triestini, negoziando con la Jugoslavia gli accordi di Belgrado del 9 giugno, poi ratificati l’11 giugno a Duino dai generali Morgan e Jovanovic, in base ai quali la Veenzia Giulia fu divisa in due parti dalla linea Morgan, rispettivamente e provvisoriamente occupate, in attesa dei trattati di pace, dagli eserciti anglo-americano e jugoslavo”.
“Finita l’occupazione titina, cessarono gli arresti e le deportazioni che avevano segnato tragicamente queste terre e la popolazione italiana, continuando invece a segnare il destino di regime dittatoriale subito dagli istriani italiani, sloveni e croati. Il 12 giugno è una data che non vogliamo dimenticare, mantenendo vivo il ricordo del valore della città che per amore della patria seppe sopportare nel dolore e nella sofferenza i lunghi giorni di occupazione, dimostrando un grande senso si appartenenza all’Italia. E infatti la motivazione del conferimento nel 1956 alla Città di Trieste della Medaglia d’Oro al Valor Militare riporta questo evocativo passaggio istituzionale: “.. sottoposta a durissima occupazione straniera subiva con fierezza il martirio delle stragi e delle foibe non rinunciando a manifestare il suo attaccamento alla Patria..”
“Per volontà dell’amministrazione comunale, il 12 giugno viene celebrato con Cerimonia Solenne dal 2020, quando fu approvata una apposita delibera. Un percorso di verità storica iniziato fin dagli Anni ‘50 grazie alla Lega Nazionale e successivamente all’Unione degli Istriani, mentre dal 2000 in poi la ricorrenza ha visto la partecipazione istituzionale del Comune di Trieste, della Provincia e della Regione Friuli Venezia Giulia. Ricordiamo inoltre l’inaugurazione di un monumento da parte del Comune nel 2015, in occasione del 70° anniversario della Liberazione dall’occupazione titina”.
“La cerimonia di oggi – ha concluso Serena Tonel - riveste la grande importanza di testimoniare, accanto alle altre solenni occasioni come la Giornata della Memoria, il Giorno del Ricordo e il 25 aprile, la travagliata storia del nostro Paese e soprattutto di Trieste, che nel corso del Novecento ha vissuto momenti di grandi starvolgimenti storici, subendo violenze e tragedie che hanno travolto i cittadini troppo spesso in modo personale, ma anche nella dimensione collettiva, creando fratture sociali che hanno richiesto decenni per essere ricomposte. Celebrare le vicende del 12 giugno ci guida in un pensiero di riflessione pubblica e comune, che intendiamo in particolare rivolta ai giovani, su quanto la libertà dei popoli sia preziosa come base fondante della democrazia: valori costruiti e consegnati con sacrificio a noi dai nostri padri e che tutti noi abbiamo il dovere e la responsabilità di preservare per le generazioni future”.